Terremoti, in Piemonte solo lievi danni

TORINO, 25 LUG – La terra trema in Piemonte: una scossa profonda (20 km sottoterra, di magnitudo 4.3; quella del 2009 all'Aquila fu di 5.9) che non provoca danni (se non lievissimi), ne' feriti, ma semina paura fra migliaia di persone in una terra che e' non abituata a convivere con il terremoto.

La scossa arriva alle 14:32, senza nessun segnale premonitore. In molti la scambiano per le vibrazioni di qualche cantiere, del passaggio di un Tir e di cento altre cose. Qualche secondo ed e' chiaro che e' un terremoto. In una vasta zona che va da Torino alle falde delle Alpi, migliaia di persone scendono in strada: a Giaveno (il comune piu' vicino all'epicentro), Pinerolo, Cantalupa, Cumiana, nella Valle del Chisone, in quella del Sangone, nelle Conche di Cumina e di Cantalupa. Sentono la scossa fino in Liguria e in Valle d'Aosta.

I cellulari vanno in tilt. I centralini di Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, ospedali e Protezione civile sono presi d'assalto: tutti chiedono notizie, qualcuno e' preso dalla paura, pochissimi segnalano lievi danni, nessuno parla di feriti.

In poco piu' di un'ora il quadro appare chiaro: il Presidente della Regione, Roberto Cota, sulla base delle notizie della Protezione civile regionale, conferma che non ci sono danni alle persone e che quelle alle cose sono lievissimi. La situazione e' sotto controllo, dice il sindaco di Torino, Piero Fassino, mentre i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana avviano i controlli lungo le linee della Val di Susa e del Pinerolese. La Torino-Modane e la Torino-Torre Pellice vengono chiuse, in via precauzionale, per qualche ore e in serata la circolazione torna normale.

Restano chiusi, invece, i sentieri intorno a un monumento simbolo del Piemonte, la Sacra di San Michele: alcuni massi si sono staccati dalle montagne circostanti e hanno sfiorato un edificio utilizzato per il convogliamento dell'acqua potabile. Il Comune di Chiusa di San Michele non vuole che gli escursionisti corrano rischi e dispone la chiusura a scopo precauzionale. Decisione comprensibilissima in una terra ''a sismicita' modesta'' come il Piemonte, dove il terremoto non si faceva sentire dal 5 gennaio 1980. Quella volta la scossa fu di magnitudo 5.1, l'epicentro sempre a Giaveno, e arrivo' dopo un altro lungo periodo di silenzio che durava dal 26 ottobre 1914 (magnitudo 5.3; epicentro a Tavernette, piccola frazione a pochi chilometri da Cumiana). Per un grande terremoto (magnitudo 5.6) bisogna risalire al 2 aprile 1808, quando il sisma atttraverso' la Val Pellice, o addirittura al 1700, stando alle scarse testimonianze che si recuperano negli archivi comunali e delle parrocchie.

Tutti dati che, insieme alla scossa di oggi, confermano che il Piemonte, come tutta l'Italia, e' zona sismica, ma la sua sismicita' e' sicuramente modesta rispetto al resto del Paese.

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