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Niente trivellazioni a meno di 5 miglia dalla costa: l’Italia teme l’effetto marea nera

di Alberto Francavilla |30 Giugno 2010 14:48

L’Italia vieta le trivellazioni in mare se saranno previste a meno di 5 miglia dalla costa. Il limite sarà allargato a 12 miglia attorno al perimetro delle aree marine protette dove il divieto è totale. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo a margine dell’apertura del Forum delle Economie Maggiori in corso a Roma.

Le norme sono state approvate nell’ambito dello schema di decreto di riforma del codice ambientale per rafforzare le difese ambientali dopo quanto accaduto nel Golfo del Messico. Il provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministro si applica anche ai procedimenti autorizzativi in corso. Tutte le future trivellazioni in mare, anche quelle al di fuori delle aree protette, saranno sottoposte a valutazione di impatto ambientale.

La norma adottata dal Consiglio dei ministri, ha spiegato la Prestigiacomo, si applicherà anche ai procedimenti autorizzativi in corso, e prevede che le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi al di fuori delle aree protette, dove saranno vietate, avranno bisogno della Via (valutazione di impatto ambientale).

Per quanto riguarda le aree protette le nuove norme introducono il divieto assoluto di ricerca, prospezione, ed estrazione di idrocarburi al loro interno e per una fascia di mare di 12 miglia attorno al perimetro esterno delle zone di mare e di costa protette. Inoltre le attività di ricerca ed estrazione di petrolio sono vietate nella fascia marina di cinque miglia lungo l’intero perimetro costiero nazionale.

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