Ue. Due milioni di uccelli marini accidentalmente uccisi dai pescatori

Un albatros

BRUXELLES, BELGIO – Dal 2001 ad oggi sono morti due milioni di uccelli marini, catturati accidentalmente nelle reti da pesca nelle sole acque dell’Unione europea. Negli oceani meridionali questi incidenti minacciano 17 delle 22 specie di albatros a rischio di estinzione.

Questi dati provengono da BirdLife Europa, commentando l’adozione della Commissione europea del piano per la tutela degli uccelli marini contro la cattura accidentale nelle reti da pesca, che sara’ ora al vaglio degli Stati membri dell’Ue.

”Un plauso all’Unione Europea – afferma Angelo Caserta, direttore di BirdLife Europa – che finalmente ha messo un freno alle morti inutili di uccelli marini”. Secondo Caserta pero’ il piano d’azione lanciato da Bruxelles ”e’ essenzialmente volontario e per essere incisivo ha bisogno di essere sostenuto con misure giuridicamente vincolanti nell’ambito della Politica comune della pesca (PCP), in particolare nell’esigere che le barche da pesca applichino le misure di mitigazione e raccolgano dati sulle catture accidentali di uccelli marini”.

Per questo BirdLife e’ pronta a collaborare con le comunita’ di pescatori per attuare il piano d’azione. Secondo gli ambientalisti, nelle acque dell’Ue le catture accidentali degli uccelli marini sono provocate per lo piu’ da reti da posta e palangari, ma, in misura minore, anche da reti a strascico e reti da circuizione. Almeno 100.000 uccelli vengono uccisi ogni anno in reti da posta nel Mar Baltico e del Mare del Nord orientale.

Gli Uccelli marini devono essere piu’ protetti: questo l’obiettivo primario del piano d’azione proposto dalla Commissione europea, per combattere il problema delle catture accidentali negli attrezzi da pesca. I dati scientifici mostrano infatti che numerose specie, tra cui albatros, petrelli, berte, alcidi, anatre marine e strolaghe, ne sono vittime. Le misure di protezione finora adottate sono state inefficaci, per questo sono previsti interventi in particolare per palangari e reti fisse, ma anche reti da traino e ciancioli.

Il piano combina misure vincolanti e non vincolanti e le norme si applicano sia ai pescherecci dell’Unione in acque Ue ed extra-Ue, sia a quelli dei paesi terzi nelle acque europee. Secondo Maria Damanaki, commissario Ue alla pesca, ”il piano d’azione e’ una piattaforma in grado di offrire un quadro chiaro e completo di quanto serve per arrivare ad una gestione che riduca al minimo le catture accessorie di uccelli marini”.

Gli interventi specifici a breve termine comprendono una piu’ rapida attuazione nelle zone di protezione speciale (ZPS); piu’ monitoraggio sulle attivita’ di pesca per le quali non ci sono informazioni sulle catture accidentali di uccelli marini; l’attuazione di misure efficaci (come l’uso di cavi provvisti di bandierine spaventapasseri e dispositivi acustici di dissuasione o di palangari zavorrati) nella pesca con palangari; una promozione della ricerca per lo sviluppo di misure di attenuazione pratiche ed efficaci, in particolare nella pesca con reti fisse.

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