Rifiuti Roma diventano un caso in Europa. Clini: “Inevitabile”

Pubblicato il 15 Marzo 2013 - 22:01| Aggiornato il 7 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Commissione europea rinvia l’Italia alla Corte di Giustizia europea a causa della ”situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio”. Lo rende noto il ministero dell’Ambiente. Per il ministro Corrado Clini è un risultato ”inevitabile” e sono ”urgenti raccolta differenziata e recupero”.

”La situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio, anche alla luce delle iniziative contro l’applicazione del decreto del ministro dell’Ambiente del 3 gennaio 2013 sui rifiuti del Lazio, costringe la Commissione a deferire l’Italia alla Corte europea di giustizia” si legge nella nota del ministero. In particolare, ”il commissario europeo Janez Potocnik, pur apprezzando l’impegno del ministro dell’Ambiente, ha rilevato che sono a rischio la chiusura della discarica di Malagrotta e il trattamento dei rifiuti, oggetto della procedura d’infrazione aperta nel 2011”.

Il ministro ha confermato con una lettera al commissario Potocnik l’impegno dell’Italia, ”anche grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione della Regione e con il Comune di Roma, a completare il programma per allineare la capitale d’Italia agli standard previsti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali entro i tempi previsti e comunque prima che la Corte assuma la sua decisione”.

Clini considera il deferimento alla Corte europea di giustizia ”il risultato inevitabile della situazione che si e’ venuta a creare in seguito alle opposizioni al decreto del 3 gennaio, opposizioni che in vario modo convergono verso l’unica ‘abituale conclusione per Roma’ a vantaggio del conferimento in discarica”. Il ministro ha ricordato ”l’incredibile situazione degli impianti regionali di Tmb (trattamento meccanico biologico) e per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti che, nonostante le disposizioni del decreto e l’intervento del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, continuano a essere utilizzati meno del 50% della loro capacità”.

Al tempo stesso, Clini ribadisce che ”resta a livelli insoddisfacenti la raccolta differenziata, e in particolare la selezione della frazione umida, la quale potrebbe essere valorizzata con la produzione di compost”.    Il ministro ha convocato per il 20 marzo Ama e le imprese individuate dal decreto del 3 gennaio, ”per definire un piano di azione vincolante anche utilizzando i poteri straordinari che sono stati attribuiti al ministro dalla Legge di stabilita’ 2013”.    Clini ha anche scritto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al commissario della Provincia, Umberto Postiglione, per sbloccare le procedure di autorizzazione, ferme da tempo, degli impianti di trattamento e recupero che potrebbero dare – conclude – una svolta definitiva alla gestione dei rifiuti di Roma”.