Quel che si temeva è accaduto: i fanghi tossici hanno raggiunto il Danubio.
La marea di liquidi rossi fuoriusciti da un bacino di decantazione di residuati della lavorazione dell’alluminio che ha invaso una vasta zona dell’Ungheria ha raggiunto il fiume, e ne minaccia l’ecosistema. Lo rivela un responsabile del servizio ungherese di controllo delle acque.
Secondo il dirigente del Servizio acque, i prelievi effettuati alla confluenza del fiume Raab con il Danubio mostrano un tasso alcalino superiore al normale. La fanghiglia alcalina inquinante, fuoriuscita dall’impianto di Ajka, 160 chilometri a ovest di Budapest, è entrata nel grande fiume intorno alle 06:30 locali (le 05:30 italiane) a Gyor.
Il tasso di alcalinità alla confluenza nel Danubio è arrivata a circa il 9% (il tasso normale arriva all’8%). Il disastro, senza precedenti in Ungheria, ha già causato quattro morti (fra cui una bambina di 14 mesi) e tre dispersi, oltre 120 feriti.