Hillary Clinton paladina degli elefanti con occhi puntati sul 2016

Carcassa di un elefante senza zanne e proboscide
Carcassa di un elefante senza zanne e proboscide

WASHINGTON, STATI UNITI – Hillary Clinton paladina degli elefanti, per amore e per politica. Ufficialmente, l’ex segretario di Stato non ha ancora detto nulla sulle sue eventuali ambizioni presidenziali per la campagna del 2016, ma forse non a caso, ora ha comunque deciso di imbarcarsi in una nobile causa che le dara’ nuovo smalto, l’aiutera’ a mantenere contatti internazionali al piu’ alto livello e al tempo stesso a contrastare il crimine organizzato e anche il terrorismo: la difesa degli elefanti africani dal bracconaggio.

E per questo, l’ex first lady si e’ incontrata in privato con i rappresentati di una dozzina di gruppi ambientalisti e del National Geographic allo zoo di Central Park della Wildlife Conservation Society (Wcs) e si e’ impegnata ad usare i suoi contatti politici di ex capo della diplomazia Usa per coinvolgere leader mondiali nella lotta al traffico illegale di avorio, come scrive il Washington Post. Il traffico d’avorio e’ divenuto piu’ che mai una enorme fonte di denaro facile per contrabbandieri e terroristi, al punto che viene ormai paragonato ai ‘diamanti di sangue’, i cui proventi finiscono nelle casse di sanguinarie milizie e anche eserciti regolari, e alimentano traffico d’armi e conflitti.

E cosi’, dei grosso modo 1,2 milioni di elefanti che c’erano in Africa nel 1980, l’anno scorso ne erano rimasti solo 420mila. Gran parte dell’avorio ricavato dal massacro, fino al 70%, affermano gli esperti, finisce in Cina, dove il mercato ha assorbito per secoli tonnellate di pregiate zanne di elefante per farne sculture, bacchette per il cibo, segnalibri, tazze, pettini e molti altri oggetti di ogni tipo. Mai come ora pero’, con il boom economico, tanti cinesi se lo possono permettere, e nelle strade di Pechino i prezzi, con l’aumento della domanda, sono schizzati fino ad oltre duemila dollari al chilo.

”La Cina e’ l’epicentro della domanda”, diceva un anno fa Robert Hormats, un alto funzionario del Dipartimento di Stato, sottolineando che l’allora responsabile della diplomazia degli Stati Uniti, Hillary Clinton, stava affrontando con i cinesi ”al massimo livello” la questione. Ora, ha detto Cristian Samper, presidente del Wcs, Hillary Clinton ha affermato che ”intraprendera’ alcuni specifici passi, compreso l’uso dei suoi contatti politici con i capi di Stato per tentare di aumentare la consapevolezza sul problema”.

Problema tornato ora d’attualita’ mondiale dopo il recente viaggio in Africa del presidente Barack Obama, che dalla Tanzania ha a sua volta annunciato un intervento della Casa Bianca a favore della difesa degli elefanti, che prevede un finanziamento dieci milioni di dollari. E dunque, in un certo senso, l’iniziativa di Hillary Clinton, e’ in continuita’ con la politica della Casa Bianca.

I cinesi non sono solo affamati acquirenti di zanne di elefante. Sono una sciagura anche per i rinoceronti, il cui corno polverizzato ritengono abbia qualità afrodisiache, anche se in occidente questa cosa viene ritenuta del tutto inverosimile. Poi ci sono le pinne di pescecane con cui fanno costose zuppe, ed infine le zanne e il pene di tigre, anch’essi ritenute utili per rafforzare la virilità.

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