Antonio Cracas scrive sul suo blog un post intitolato “Kebab e sexy shop”, in cui riporta la notizia che a Prato la giunta comunale con un provvedimento urgente, anche se transitorio, ha vietato nel centro storico l’apertura di nuovi esercizi del genere.
Certo è che kebab house e sexy shop convivono male. I kebab sono gestiti in prevalenza da persone di religione islamica, per la maggior parte da uomini di stretta osservanza, di quelli che impongono il velo alle loro mogli. Il problema è che stanno sorgendo come funghi vicino proprio alle botteghe del sesso, che a quanto pare a Prato godono di una buona fortuna.
Si tratta di una contraddizione che però appare inevitabile. Antonio Cracas la definisce:“una sorta d’incoerenza di una società che sta diventando multietnica, la quale fonde costumi, credo, tendenze, vizi e, perché no, anche qualche virtù”.