Pubblicità, si allarga anche a internet l’indagine. Mediaset “salvata” dall’Agcom

Pubblicato il 7 Aprile 2011 - 07:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si allarga anche ai media non tradizionali il perimetro dell’indagine conoscitiva sul settore della raccolta pubblicitaria avviata lo scorso anno dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Lo ha deciso a maggioranza il Consiglio dello stesso organismo di garanzia, presieduto da Corrado Calabrò.

L’obiettivo è scattare una fotografia del settore, anche se i commissari di area di centrosinistra si sarebbero opposti in maniera netta all’allargamento dell’indagine al di fuori dell’area classica (e dunque, tra l’altro, anche a cartellonistica, pubbliche relazioni, direct mailing), nel timore che il peso dei big, in particolare di Mediaset, si ‘stemperi’ dentro un paniere più grande, che risulterebbe pari a oltre il doppio del valore della pubblicità tradizionale.

L’indagine – spiega una nota dell’Agcom – viene allargata agli approfondimenti dell’evoluzione del mercato pubblicitario on-line, alle nuove dinamiche competitive, al ruolo degli operatori ‘over the top’ (cioè i fornitori di contenuti e servizi su banda larga). Verrà altresì esaminata – sottolinea ancora l’Autorita’ – la potenzialita’ del web 2.0 (social network) quale veicolo pubblicitario. In quest’ottica, l’indagine riguarderà anche lo sviluppo del segmento ‘below the line’ (cioè le attività di comunicazione che non utilizzano i mezzi classici) nel nuovo scenario di mercato.

Secondo quanto scrive l’Ansa a favore dell’estensione dell’indagine conoscitiva hanno votato il presidente Calabrò e i commissari di area di centrodestra Mannoni, Martusciello, Napoli e Savarese; contrari D’Angelo, Magri e Sortino, assente Lauria. L’Agcom avviò l’indagine conoscitiva, una sorta di libro bianco, dopo l’esclusione del segmento della pubblicità dall’istruttoria sui mercati rilevanti del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni (all’interno dei quali si calcolano le eventuali posizioni dominanti).