8 milioni di italiani esagerano con gli alcolici

ROMA – Sono complessivamente 8,6 mln gli italiani che consumano alcol in quantita' eccessiva, con seri rischi per la salute, con una quota consistente di oltre 3 mln tra gli anziani over-65. Il dato emerge dalla Relazione annuale 2011 del ministero della Salute sull'alcol inviata al Parlamento.

Il 25,4% degli uomini ed il 7,3% delle donne di età superiore a 11 anni, circa 8.600.000 persone, rileva il ministero, ''consumano alcolici senza rispettare le indicazioni di consumo delle agenzie di sanità pubblica, esponendosi a rischi alcolcorrelati. Tale quadro appare ancora più preoccupante se si considera che nei consumatori di bevande alcoliche sono presenti più frequentemente che nei non consumatori comportamenti o abitudini che possono aggravare il rischio connesso all'uso di alcol, quali l'uso quotidiano dell'automobile o l'abitudine al fumo''. Anche gli alcoldipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante crescita: dal 1996 e nel 2009 ne sono stati rilevati 65.360.

E sono più di 3 milioni gli anziani over-65 a rischio per il consumo non moderato di alcol. Nel corso del 2010, rileva la Relazione, il 61,1% delle persone di 65 anni ed oltre ha consumato almeno una bevanda alcolica, con una marcata differenza di genere (maschi: 80,2%; femmine: 47%). Anche se tra il 2003 e il 2010 le prevalenze dei consumatori hanno registrato un calo in entrambi i sessi, passando tra i maschi dall' 83,3% all' 80,2% e tra le femmine dal 48,4% al 47%, sottolinea il ministero, ''nella popolazione anziana, dove trova prevalente diffusione il modello di consumo più tradizionale del nostro Paese, caratterizzato da consumo quotidiano di vino ai pasti, si riscontra frequentemente l'assunzione di quantità di alcol superiori a quelle adeguate all'età e alle condizioni di salute, soprattutto tra gli uomini''.

Nonostante le agenzie di sanità pubblica sconsiglino alle persone anziane un consumo superiore ad una sola unità alcolica giornaliera, rileva il ministero, ''è proprio tra loro che il consumo quotidiano non moderato durante i pasti è più diffuso rispetto alle altre classi di età''.

Gestione cookie