Alzheimer e Parkinson, l’influenza aumenta i rischi

WASHINGTON – Anche una delle malattie piu' diffuse e considerate generalmente fastidiose ma innocue come l'influenza puo' provocare un netto aumento delle probabilita' di sviluppare i temibili morbi di Alzheimer e di Parkinson. Entrambe le patologie sono caratterizzate da degenerazione neurologica che – secondo la nuova teoria – potrebbe venire innescata da virus quali quello dell'influenza o dell' herpes che penetrano la materia grigia creando infiammazione e vulnerabilita' all'attaco dei due morbi.

A sostenerlo e' una nuova indagine epidemiologica, che e' andata ad analizzare il possibile collegamento tra infezioni comuni e Alzheimer e Parkinson, cosi' indietro nel tempo da osservare che negli anni successivi alla terribile 'Spagnola' del 1918 ci fu infatti una clamorosa impennata di 'parkinsonismo encefalitico'. Firmata da Ole Isacson, professore di neurologia ad Harvard, la ricerca conferma che alcune infezioni con il virus dell'herpes aumentano i rischi di Alzheimer e raramente possono condurre a ad una forma di Parkinson acuta ma transitoria. I virus e altre fonti di infiammazione possono "essere i fattori iniziali e scatenanti di alcune delle piu' comuni malattie neurologiche", ha scritto Isacson. Pubblicato sulla rivista "Science Translational Medicine", il rapporto osserva che un attacco influenzale di per se' non puo' causare danni significativi, ma nel corso dell'esistenza i danni cellulari si accumulano e unitamente a stress ambientali possono portare a patologie neurologiche. Il momento critico per le cellule cerebrali – spiega Isacson – e' poche settimane dopo l'influenza quando le molecole dell'infiammazione 'citochine' aumentano spropositatamente di numero e concentrazione: sarebbero loro le responsabili dei danni al cervello. .

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