“L’autismo può essere un vantaggio”. Per un dottore “aiuta la memoria”

MONTREAL – L’autismo può essere un vantaggio nella vita e i medici dovrebbero smettere di trattarlo come un handicap. E’ la sconvolgente tesi sostenuta dal dottor Laurent Mottron, docente di psichiatria all’Università di Montreal, in un articolo pubblicato ieri sulla rivista scientifica Nature.

Studi scientifici dimostrano che le persone autistiche non dovrebbero essere stigmatizzate per le loro condizioni ma dovrebbero veder riconosciute le loro abilità. Gli scienziati dell’università di Montreal sostengono che l’autismo può essere un vantaggio nel dare alle persone capacità visive e di memoria straordinarie. Le persone autistiche possono ricordare informazioni che hanno letto settimane prima e spesso superano gli altri nei test di intelligenza non verbale.

In un test approntato dal dottor Mottron, che richiedeva il completamento di  un modello visivo, le persone affette da autismo hanno finito il 40 per cento più velocemente rispetto a quelli non autistici. “E’ tempo di iniziare a pensare all’autismo come un vantaggio in certi ambiti, non una croce da portare”, ha scritto il dottor Mottron.

Mottron ha detto che le attività insolite nel cervello delle persone con autismo dovrebbe essere viste come “prova sufficiente della loro alternativa organizzazione cerebrale”. Il dottor Mottron specifica di  non voler sottovalutare i problemi legati all’autismo, aggiungendo: “Uno su 10 soggetti autistici non riesce a parlare, nove su 10 non hanno un lavoro regolare e quattro su cinque adulti autistici sono ancora dipendenti dai loro genitori. Ma le persone con autismo possono dare un contributo notevole per la società se messe in condizione di operare nel giusto ambiente”.

Molte persone affette da autismo lavorano nel laboratorio del dottor Mottron. Una ricercatrice, in particolare, Michelle Dawson, ha dato un contributo importante alla comprensione della condizione autistica. Secondo il dottor Mottron le disabilità intellettive possono essere sovrastimate tra le persone con autismo perché i ricercatori utilizzano test inappropriati. “Nel misurare l’intelligenza di una persona con problemi d’udito, non avremmo esitato a eliminare parti di test che non possono essere spiegati con il linguaggio dei segni, perché non dovremmo fare lo stesso per i soggetti autistici?”, ha detto.

“Non credo più che la disabilità intellettuale sia intrinseca all’autismo – ha aggiunto – per avere dati attendibili, gli scienziati dovrebbero usare solo i test che non richiedono alcuna spiegazione verbale”.

Di diverso avviso è Rajesh Kana, un professore assistente nel dipartimento di psicologia presso la University of Alabama a Birmingham. Kana ha avvertito che l’autismo dovrebbe essere ancora considerato come un disturbo: “Le persone con autismo hanno gravi problemi nella vita quotidiana e anche le persone con lieve autismo possono essere vittime di inganni, a causa della loro limitata capacità di capire quando qualcuno sta mentendo”.

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