Batterio killer, Garattini: “Non è un caso che fossero prodotti biologici”

MILANO – Il batterio killer riaccende lo scontro tra agricoltura biologica contro agricoltura “tecnologica”. Ad innescare la miccia, in un’intervista pubblicata sul settimanale “Oggi” è stato Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’.

Secondo Garattini, infatti, “forse non è una coincidenza o un caso che il prodotto (i baccelli contaminati dall’eschirichia coli, fosse ‘biologico’”. Il direttore, nel suo discorso, si dice stanco per la contrapposizione tra “prodotti biologici (per definizione buoni) e prodotti chimici (cattivi)”, una contrapposizione che, a suo giudizio, “non è basata su seri confronti ed evidenze scientifiche”.

E il batterio killer fornisce a Garattini un pretesto per la stoccata: “Senza voler condannare nessuno, questi prodotti ‘biologici’, che si giovano solo di sostanze naturali, si arrogano meriti spesso indebiti. Sono infatti i produttori coloro che garantiscono la purezza dei prodotti e quindi la salute, mettendoli in contrapposizione con i prodotti industriali che invece sarebbero il frutto della chimica”.

La sortita del direttore del Mario Negri non è passata sotto silenzio. Prima ancora dell’arrivo di Oggi in edicola risponde Andrea Ferrante, presidente nazionale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica: “Siamo stufi di questo gioco al massacro, la sicurezza alimentare è in cima alla nostra attenzione e non possiamo accettare che affermazioni fondate sull’ignoranza continuino a provocare ingiustificati allarmi e criminalizzazione di un intero settore”. Inutile dire che la controversia si concluderà in tribunale.

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