Berlusconi fa tenerezza e un po’ paura, tutto si sfascia e lui col disco rotto della canzone: “Risolvere le emergenze”

Pubblicato il 10 Marzo 2010 - 23:27 OLTRE 6 MESI FA

Quello a destra è Berlusconi

Berlusconi fa quasi tenerezza quando ripete come un disco rotto: “Anche questa volta gli elettori sono di fronte ad una scelta di campo tra un governo ed un Pdl che risolvono le emergenze ed una sinistra che sa solo insultare e criticare. Questa sinistra sa dire solo dei no  mentre noi risolviamo le emergenze”.

Lo dice e lo ridice e lo scimmiotta il suo emulo Gido Bertolaso: anche lui dice di essere un grande risolutore di emergenze, come se prima di lui nessuno sapesse come affrontarle e in Fiuli vivessero ancora nei container aspettando Nembo Kid Guido.

Il problema è che la gente non vuole le emergenze, vuole che l’Italia sia guidata da mani ferme e capaci, che non ci siano grandi turbamenti mentre i cittadini si dedicano alle loro faccende e ai loro affari.

Purtroppo per Berlusconi, più che gli scandali lo hanno danneggiato i comportamenti. Agli scandali ci siamo abituati.

Gli italiani sono gente scafata, che nella pubblica amministrazione ci sia gente che ruba non ci voleva mani pulite per scoprirlo. Chiunque abbia a che fare con il potere costituito, sia nelle vesti di una uniforme sia di un pubblico ufficiale dietro uno sportello sa che deve pagare, e non c’è governo che faccia la differenza. Che sia la mazzetta che ti chiedono per un permesso, che siano i diritti di urgenza che devi pagare per ottenere un certificato che ti spetta di diritto, tutto puzza di marcio.

Se guardiamo bene le carte delle intercettazioni della banda Balducci, vediamo che c’è un potere diffuso e pervaso, quello dei funzionari, che prescinde dal governo in carica.  Anemone o uno dei suoi si lamenta che una certa funzionaria  taglieggia lui e compari e afferma: sono quindici anni che ci occupiamo di lei e dei suoi figli. In quindici anni a palazzo Chigi ci sono passati tutti.

I comportamenti i cittadini non li perdonano. Berlusconi nelle ultime vicende ha dimostrato una protervia che non ha migliorato il suo rapporto con gli italiani. Anzi, ha fatto precipitare il suo indice di grandimento. Ha dato l’impressione che i suoi oppositori abbiano ragione quando dicono che le uniche emergenze che gli stanno a cuore sono le sue personali. E ancora, quando Berlusconi si proclama perseguitato da una parte della magistratura troppo spostata a sinistra può anche trovare consenso tra una parte ampia dlela popolazione che con la magistratura nel suo complesso ha a che fare e non solo gli abitanti delle patrie galere ma anche le persone incensurate e più o meno perbene che hanno a che fare con il sistema giudiziario.

Ma quando fa i decreti legge per salvare la pelle al suo partito e coprire le magagne del suo partito e rimediare agli errori dei funzionari del suo partito, allora alla gente questo non va giù. Perché va bene non abbassare le tasse dopo averlo tante volte promesso, va bene passare il tempo a sistemare i propri affari, ma non pensare di farti sempre beffa di me.

Il mobiliere brianzolo del dopoguerra che vendeva mobili a basso prezzo a un ex proletariato che aveva scoperto buffet, contro buffet e armadio a cinque ante sapeva che nei mobili non ci dovevano essere tarli, la vernice doveva brillare, le maniglie aprirsi senza rumore. Altrimenti era spacciato.

Su quella serietà, sulla affidabilità della camera da letto più tinello più sala da pranzo si è costruita in parte la rinascita dell’Italia che Berlusconi ha perfezionato con il suo modello immobiliare: dall’arredamento all’involucro, dai mobili agli immobili. Non si può sgarrare, se no i tuoi clienti passano alla concorrenza.

In politica è la stessa cosa.