Calabrò (Agcom): “La Rai deve esserci nelle piattaforme digitali, pure su Sky”

Il presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, Corrado Calabrò, ha spiegato che la Rai sarà costretta ad “appoggiarsi” a Sky, durante il passaggio dall’analogico al digitale: la tv pubblica deve infatti garantire la propria presenza su tutte le piattaforme tecnologiche
Corrado Calabrò, presidente dell'Agcom

La Rai dovrà essere presente su tutte le piattaforme tecnologiche, anche durante la fase transitoria dall’analogico al digitale, quindi anche su Sky. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, Corrado Calabrò, visto che in base alle linee guida del nuovo contratto di servizio Rai , la possibilità per la tv pubblica di togliere i canali generalisti dall’offerta di Sky dipenderà dalla diffusione della piattaforma alternativa TivùSat.

Calabrò ha detto che sarà l’ipotesi dche la Rai si “appoggi” a Sky con l’offerta generalista durante il periodo di passaggio al digitale è un’opzione da valutare: «Vedremo che copertura sarà stata assicurata da TivùSat».

Le linee guida, infatti, ha spiegato Calabrò, prevedono che la Rai «potrà consentire di diffondere la propria offerta di servizio pubblico su tutte le piattaforme commerciali che ne faranno richiesta nell’ambito di negoziazioni eque, trasparenti e non discriminatorie». La presenza sulle piattaforme di natura commerciale è dunque una facoltà e non un obbligo.

Tuttavia, ha detto ancora il presidente dell’Agcom, nella fase transitoria «la Rai dovrà stare su tante piattaforme da consentire a tutti gli utenti di ricevere le sue trasmissioni. Se, nel periodo transitorio, Sky in alcune zone è indispensabile» per vedere le reti generaliste Rai, Viale Mazzini «deve stare anche su Sky, limitandosi a criptare al minimo le trasmissioni».

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