Cellulare causa tumore? Nessuna certezza

ROMA, 31 MAG – La classe di pericolosita' 2B, quella in cui le radiofrequenze prodotte dai cellulari sono state classificate dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, non comporta nessuna etichettatura o limitazione dei livelli di esposizione, perche' non implica assolutamente la certezza del legame con i tumori. Lo afferma Susanna Lagorio, esperta dell'Istituto Superiore di Sanita'. "Il livello 2B e' quello per cui si hanno meno evidenze – spiega l'esperta – e' lo stesso ad esempio di caffe' e Ddt. La conclusione principale dell'Agenzia e' che bisogna continuare le ricerche, e in questo campo e' necessariamente cosi', perche' l'esposizione ai cellulari risale in pratica agli ultimi due decenni, un periodo troppo breve per poter trarre conclusioni". Quello che si sa per certo, ha spiegato Lagorio, e' che le radiofrequenze non hanno la capacita' di modificare direttamente il Dna: "Su questo la comunita' scientifica e' concorde – spiega – l'unico effetto di cui si e' sicuri e' il riscaldamento dei tessuti". Per avere dati piu' certi bisognera' aspettare quindi i prossimi studi: "Quello piu' importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250mila persone in tutta Europa – conferma l'esperta – e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l'uso del telefonino sono piu' che altro a scopo precauzionale, perche' solo l'Oms puo' dare indicazioni di salute pubblica, e lo fara' probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze".

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