Spazio. Arriva la cometa ”giorno del giudizio”, ma sarà innocua

di Licinio Germini
Pubblicato il 15 Ottobre 2011 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA

La cometa Elenin

PASADENA, STATI UNITI – Il momento da tempo temuto dai teorici della fine del mondo è arrivato: la cometa Elenin si avvicinerà alla terra come non mai domenica 16 ottobre, o meglio si avvicinerà quel che ne resta. 

Il corpo celeste ha infatti cominciato perdere pezzi in agosto dopo essere stata investita da una enorme tempesta solare, e ne ha persi altri quando il 10 settembre si è avvicinata troppo al sole. Così, dicono gli astronomi, ciò che domenica sfreccerà a 35,4 milioni di km. dalle nostre teste sarà probabilmente non più che un flusso di detriti piuttosto che una vera e propria cometa intatta. E i resti di Elenin non ritorneranno dalle nostre parti che tra 12 mila anni.

”La gente non riesce a vederla, e non è escluso che sia spenta”, spiega l’astronomo Don Yeomans del Near-Earth Object Program Office al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California. E allora chi si aspetta di vedere, magari con un telescopio, una sorta di pioggia di stelle filanti rimarrà deluso. Quella che sembra essere stata la fine di Elenin sarà un sollievo per alcuni, ovvero coloro che hanno dato credito alle voci circolanti su internet secondo cui il corpo celeste, soprannominato ”cometa del giorno del giudizio”, avrebbe causato una serie di cataclismi sulla terra.

Una teoria sosteneva che la cometa avrebbe provocato spaventose devastazioni dopo essersi allineata con altri corpi celesti provocando terribili terremoti e tsunami. Secondo un’altra tesi Elenin non era una cometa ma un pianeta vagante chiamato Nibiru che avrebbe colpito la terra distruggendola. ”Tutte stupidaggini, naturalmente”, dice Yeomans, che aggiunge: ”Elenin era una piccola cometa di seconda classe che non avrebbe dovuto suscitare l’attenzione di nessuno, non essendo tra l’altro neanche brillante”.

Il giorno dopo il passaggio dei detriti di Elenin, lunedi 17 ottobre, il nostro pianeta sarà ”visitato” da un altro corpo celeste: il piccolo asteroide 2009 TM8, che anche lui non rappresenta alcun pericolo. Largo 6,4 metri, più o meno le dimensioni di un autobus, viaggerà a 341 mila chilometri dalla terra, all’interno dell’orbita della luna. 

La cometa Elenin ha preso il nome del suo scopritore, l’astronomo dilettante russo Leonid Elenin, che la scoprì nel dicembre del 2010. Prima che l’enorme massa di ghiaccio si frantumasse, secondo gli scienziati il suo nucleo aveva un diametro compreso tra i 3 e i 5 chilometri. I detriti di Elenin, una volta superata la terra, proseguiranno oltre i limiti del sistema solare, ma Yeomans non crede che ciò metterà a tacere i catastrofisti spaziali. ”Non ci vorrà molto – ha dichiarato – prima che qualcuno su internet cominci a preannunciare un altro giorno del giudizio”.