Contare aiuta a tenere la mente giovane

ROMA – 'Far di conto', partendo per esempio dal calcolare l'eta' che avrebbero personaggi famosi scomparsi. O ricordare dove si era in un determinato passaggio storico. Sono piccoli esercizi apparentemente banali che aiutano pero' ad ''allenare la mente'' e proteggerla dall'invecchiamento e dal potenziale insorgere di patologie. Sono alcuni dei consigli degli esperti riuniti a Roma per il convegno 'Ginnasticamente', promosso dall'Osservatorio Sanita' e salute presieduto dal senatore del Pdl Cesare Curzi.

Non basta, insomma, giocare a carte, fare cruciverba o risolvere il sudoku per tenere il cervello in esercizio e preservarlo dal fisiologico 'rallentamento' delle funzioni che, se non 'curato' per tempo, puo' sfociare in forme di demenze senili come l'Alzheimer. ''Gli esercizi devono essere applicabili nella vita quotidiana e aiutare i processi cognitivi e di memoria in modo olistico'' spiega Stefano Zago, docente di Riabilitazione congitiva nell'anziano alla Statale di Milano.

Ecco allora che ''far calcolare a un soggetto l'eta' che avrebbe adesso ad esempio Gianni Agnelli'' non solo aiuta a fare i calcoli, ma mette in moto altri processi perche' si inizia a comparare ''quanti anni avrebbe in piu' del soggetto stesso e via dicendo''. ''Videogiochi che si trovano in commercio o su internet'', invece, stimolano il cervello ''su compiti specifici ma servono poco per migliorare l'efficienza cognitiva generalizzata''.

Quindi per mantenere il cervello giovane e' bene guardare poca tv, che e' un esercizio ''passivo'', dedicarsi ad una attivita' fisica costante nel tempo e, ovviamente, adottare stili di vita sani. Oltre a tenere 'allenate' anche le relazioni sociali.

Peraltro oggi, come spiega Alessandro Padovani, direttore del reparto di Neurologia dell'ospedale 'Spedali Civili' di Brescia, attraverso ''e' possibile individuare presto i possibili soggetti a rischio'' di sviluppare una demenza, ad esempio misurando gli indicatori dell'Alzheimer come la proteina amiloide. In Italia, tra l'altro, ricorda l'esperto, ''ci sono tre sperimentazioni in corso con farmaci biologici'' che potrebbero dimostrarsi in grado di rallentare il manifestarsi della patologia.

Anche se manca ''un progetto generalizzato di screening precoce'' che non e' contenuto nemmeno nelle nuove linee guida sulla qualita' e l'appropriatezza per la cura delle demenze, che, come annunciato da Giovan Battista Ascone, del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, sono gia' state portate al vaglio del tavolo tecnico delle Regioni e presto arriveranno alla Conferenza Stato-Regioni.

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