“Pro life” contro “pro eutanasia”, “pro aborto” contro “pro vita”. Negli ultimi tempi siamo tempestati da una polemica tutta giocata sulla contrapposizione tra laicità dello Stato e fondamentalismo religioso. Ora però sembra che abbiamo raggiunto un limite mai varcato prima. Alcuni esponenti della maggioranza e non, inclusi ex missini come Alemanno e La Russa, si sono esibiti in un video-coretto che ha dell’incredibile.
Il video in questione si intitola “Canto vita” e mostra lo spettacolo desolante di uomini politici di spicco come il presidente del Senato, Renato Schifani, e il coordinatore del Pdl, Dennis Verdini, che cantano una canzoncina a favore della vita. Uno spettacolo quasi senza pudore. Come a dire: mentre tutto il mondo ride dell’Italia, grazie ai “festini” e ai “bunga bunga” di Silvio Berlusconi, la maggioranza si “pulisce la coscienza” e riscopre la sua “fede” cristiana con una canzoncina.
E proprio attraverso una canzoncina pensa di risolvere e archiviare una questione importantissima: dove finisce la libertà dell’individuo e dove comincia l’ingerenza dello Stato. Ma quello che dovrebbero capire tutti questi politici “ben pensanti” è che il caso di un malato terminale che chiede di morire, o di una persona in stato vegetativo a cui i parenti vorrebbero staccare la spina, o la scelta di una donna di abortire non può e non deve essere una questione da affrontare in questo modo.
La libertà dell’individuo di decidere sulla propria vita non può essere subordinata alla scelta dello Stato. E lo Stato non può lavarsene le mani con un triste karaoke. (Viola Contursi)