ROMA – Soldi versati da Forza Italia al quotidiano l’Avanti (allora diretto da Valter Lavitola) per “agevolare” il passaggio del senatore Sergio De Gregorio dall’Italia dei Valori al Pdl. E’ l’accusa, messa a verbale in un interrogatorio, da Andrea Vetromile, commercialista dello stesso senatore. Accusa alla quale dovrà rispondere mercoledì pomeriggio lo stesso Lavitola nell’interrogatorio di garanzia.
“Fu Lavitola – scrive sulla Stampa Guido Ruotolo riportando passi dell’interrogatorio del commercialista – che accreditò il De Gregorio presso Berlusconi. De Gregorio, com’è noto, si candidò con Di Pietro in quanto questo partito gli aveva garantito una candidatura come capolista al Senato. Anche in questo caso ottenne un grosso successo perché fatto è che al Senato, nel suo collegio, la lista di Di Pietro ottenne un grosso risultato e mi sembra circa ottantamila voti. Come ho già spiegato il De Gregorio, una volta eletto, passò nelle fila del centro destra. Ebbene fu proprio il Lavitola che, forte dei suoi rapporti personali con Berlusconi, concretizzò questo accordo (…) voglio precisare anche che l’accordo del passaggio del De Gregorio al centrodestra venne così lautamente remunerato …omissis… Anche il Lavitola come il De Gregorio doveva “traghettare”, in virtù dell’accordo con Berlusconi, quanti più parlamentari e senatori possibili”.
E il sospetto dei pm è che il passaggio di De Gregorio nella maggioranza non sia stato a titolo gratuito. I soldi, però, sempre in base a quanto riporta Ruotolo, passano per l’Avanti nella forma del finanziamento al giornale. Cosa che, però, non convince il gip: “Dagli accertamenti svolti dal consulente tecnico del Pm è emerso che somme trasferite all’estero sono pervenute, senza una chiara causale, alla stessa società “International Press”, da parte del partito politico Forza Italia e da parte della Sorem, la società che gestisce la flotta dei Canadair impegnati nell’antincendio. Per quanto riguarda le prime, è stato sentito il coordinatore del partito Sandro Bondi in relazione al contratto dallo stesso sottoscritto. Si tratta di somme oggettivamente di elevatissimo ammontare rispetto alle finalità “informative” asseritamente perseguite dal soggetto committente, tenuto anche conto della scarsissima diffusione del giornale L’Avanti!“.
La teoria del gip, insomma, è che quei soldi siano troppi per l’obiettivo dichiarato. E sempre Vetromile punta il dito contro Lavitola e DeGregorio parlando di fondi neri: “Quando il pagamento delle suddette fatture gonfiate o false era necessario, questo veniva effettuato, come già ho detto, tramite bonifico o assegni, per la costituzione di fondi neri, che servivano a Lavitola per trasferire capitali in Brasile, Uruguay e Panama, al De Gregorio, invece, attraverso i suoi contatti con il mondo arabo, trasferiva i capitali in Kurdistan, Kazakistan, Panama ed Emirati Arabi Uniti, dove aveva una sua conoscenza diretta con Al Kassimi”.