MADRID – Una dieta che fa perdere 4-5 Kg di peso, e permette poi di mantenere la riduzione ponderale senza effetti yo-yo, ''previene due casi di diabete su tre. Ma per far un buon lavoro di prevenzione occorre scegliere adeguati marker''. A dirlo, nell'ultima giornata di lavori del Fens (11/mo Congresso europeo sulla nutrizione), e' il presidente del Societa' italiana diabetologia (Sid) Gabriele Riccardi, diabetologo presso l'Universita' di Napoli Federico II.
Il diabete, ha spiegato Riccardi, 'non e' una malattia acuta e non si vedono effetti se non attraverso maxi studi scientifici di almeno 5 anni di studio su un campione di migliaia di persone. Un buon marker che ha validita' biologica e' la curva da carico di glucosio. Si tratta – ha precisato – di un test antico, e percio' sperimentato, che in maniera semplice, attraverso un test a digiuno seguito dall'assunzione di 75 grammi di zucchero per bocca per poi misurare la glicemia nelle due ore. La curva da carico identifica i diabetici silenti e chi, con parametri tra 25 a 50, ha alta probabilita' di diventare diabetico nei prossimi 5-10 anni.
Una volta identificato il rischio, se si fa una dieta per tre mesi in grado di far scendere la glicemia di almeno 20 milligrammi ci si stabilizza sotto la soglia critica che e' 140. E questo riduce il rischio di sviluppare il diabete. L'abbiamo fatto – ha detto ancora il presidente Sid – con l'olio d'oliva in sostituzione del burro, con i cereali integrali rispetto ai raffinati, e non e' stato una vittoria di Pirro, ma un piccolo risultato che si e' mantenuto, e quindi un passo per la prevenzione''.
Altro marker interessate e' l'emoglobina glicata utile a dare informazione sulla quantita' di zucchero mediamente in circolo negli ultimi tre mesi. ''E' una misurazione molto utile per i diabetici, adesso utilizzabile grazie a un salto tecnologico anche per i non diabetici. Ancora piu' semplice, si fa a digiuno una tantum e chi e' sopra 6,5 ha elevata probabilita' di diventare diabetico. Anche qui un intervento nutrizionale e' utile per prevenire diabete e rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, ha concluso Riccardi, le aziende alimentari, che sono sempre piu' interessate ad avere un riconoscimento dell'effetto benefico sulla salute dei consumatori dei loro prodotti, guardano con interesse a questi marker a breve termine per una misurazione non piu' quinquennale degli effetti di un regime alimentare sano''.