Editoria. Infuria la lotta di Murdoch per conquistare il New York Times

Nella sua lotta senza quartiere per conquistare un gioiello che vorrebbe suo, New York Times, il magnate dell’editoria Rupert Murdoch doterà questo mese il Wall Street Journal, di sua proprietà, di una sezione settimanale dedicata ai libri, proprio mentre altri giornali negli Stati Uniti riducono le rubriche di recensioni, a quanto informa The Huffington Post.

La sezione, che potrà essere separata dal resto del giornale, sarà parte di una edizione ampliata del sabato e uscirà tra un paio di settimane. Da quando è stato acquistato da Murdoch, il Wsj ha ampliato la sua copertura di notizie, originariamente solo economiche, per competere con giornali di interesse generale e soprattuto con il New York Times, suo principale rivale.

Altri giornali, per via della crisi economica, hanno o ridotto o eliminato la sezione libri. Il Washington Post l’ha eliminata l’anno scorso, inserendola in altre sezioni, come ha fatto il Los Angeles Times nel 2007.

L’espansione del Wsj giunge mentre altre case editrici riducono le edizioni stampate dei loro giornali dedicando maggiore attenzione al Web. Ma Murdoch, che si definisce ”un romantico” nei confronti dei giornali cartacei, ha anche dotato il Wsj di una sezione cronaca all’inizio dell’anno, sempre in concorrenza col Nyt. Quest’ultimo continua a pubblicare una sezione libri di 20 pagine che esce con l’edizione domenicale.

Svariate aziende giornalistiche, incluso il New York Times, stanno studiando la possibilità  di far pagare gli utenti che visitano i loro siti online. Il primo esperimento l’ha fatto proprio Murdoch con il suo Times di Londra, ma le cose non gli sono andate bene. L’introduzione di una quota a pagamento, anche se modesta, per accedere al contenuto online del sito non si è infatti rivelata una buona idea visto che, come dimostrano calcoli resi noti dal Guardian, che è costato al quotidiano quasi l’84% del totale dei suoi lettori.

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