Esselunga, Coop: "Nessun rogo di libri, è ritiro per diffamazione"

MILANO, 20 SET – ''A fronte delle distorsioni scatenate piu' o meno ad arte dalla sentenza di condanna ai danni di Esselunga del Tribunale di Milano, Coop precisa che la suddetta sentenza non ha nulla a che fare con la pretesa di mettere al rogo i libri, anche se falsi e diffamatori e ne' ci siamo mai espressi in tal senso''.

Lo afferma una nota di Coop dopo le reazioni alla decisione del 16 settembre scorso del Tribunale di Milano che ha condannato Esselunga per concorrenza sleale, accogliendo il ricordo presentato tre anni fa contro Bernardo Caprotti e il libro 'Falce e carrello'.

''La sentenza del Tribunale di Milano – aggiunge Coop – accoglie invece la domanda di Coop Italia che ha accusato Esselunga e il suo proprietario di aver agito, contro un concorrente, diffondendo attraverso un libro giudizi e immagini denigratorie della sua attivita' commerciale. Ovvero la sentenza non ha a che fare con la liberta' di critica, ma riguarda il divieto di denigrare l'attivita' e il buon nome di un concorrente. A fronte di cio' il Tribunale di Milano ha ordinato il ritiro del libro e il divieto di diffusione del suo contenuto, oltre alla sanzione pecuniaria''.

Il Tribunale di Milano ha sancito che il libro integra ''un'illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia'' e ha condannato Esselunga a un risarcimento pari a 300.000 euro e al ritiro dello stesso libro dal mercato.

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