Gli estrogeni potrebbero funzionare come ”doping” per il cervello, cioè per potenziarne le performance cognitive, e potrebbero essere usati per migliorare il quadro clinico di molte malattie neurologiche come l’Alzheimer. Infatti scienziati della Northwestern Medicine University hanno scoperto che gli ormoni estrogeni (gli ormoni femminili per eccellenza) nel cervello aumentano le connessioni fisiche tra neuroni, cioè i punti di comunicazione tra cellule nervose. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience.
Gli ormoni estrogeni sono ben noti per il loro ruolo nella riproduzione femminile. Ma gli esperti Usa hanno scoperto indizi forti del fatto che gli estrogeni sono prodotti autonomamente anche nel cervello e che sulle cellule nervose c’è un recettore estrogeno-specifico che si attiva quando si lega a questi ormoni.
Non è tutto, gli esperti hanno scoperto che attivando il recettore sulle cellule nervose con una molecola che mima la funzione dell’ormone estrogeno (la molecola WAY-200070), i neuroni prendono a produrre dei filamenti, detti dendriti, con cui si mettono in comunicazione con neuroni limitrofi.
L’aumento delle cosiddette ‘spine dendritiche’ tra neuroni, conclude Penzes, è segno di un cervello più attivo e meglio funzionante ed è un processo essenziale per memoria e apprendimento. Gli estrogeni o molecole con azione simile, quindi, potrebbero servire per potenziare le performance del cervello.