Famiglia Cristiana attacca il governo: “Provvedimenti emotivi, scarsissimi risultati”

Dopo le critiche allo scudo fiscale, Famiglia Cristiana riparte all’attacco del Governo con un secondo editoriale che boccia i provvedimenti degli ultimi mesi, affermando che sono stati «varati in fretta e furia sull’onda dell’emotività, di difficile applicazione e con scarsissimi risultati».

«Valeva la pena spaccare il Paese, alimentare la paura ad arte, aizzare gli animi per un briciolo di consenso in più?» si chiede il settimanale dopo aver rilevato che le ronde non piacciono ai sindaci e dunque in realtà non vengono promosse.

Anche altri provvedimenti, scrive Famiglia Cristiana, «hanno creato più problemi di quelli che pensavano di risolvere, oltre a creare tensioni tra mondo politico e magistratura, che ha già sollevato eccezioni di costituzionalità  sul reato di clandestinità o aperto indagini sui respingimenti».

Pure sulla regolarizzazione di badanti e colf, «più subita che voluta dalla stessa maggioranza», per il settimanale, «gravano improvvisazione, confusione e requisiti troppo rigidi» che l’hanno trasformata in «un’altra occasione sprecata, che lascerà una vasta area di sommerso e irregolarità».

«Stendiamo un pietoso velo – continua l’articolo – sulla tanto strombazzata social card, l’elemosina di Stato che ha convinto ben pochi italiani, visto che ne usufruiscono solo 600.000 persone contro gli oltre un milione e trecentomila stimati».

E mentre parte il concorso della Sisal «Vinci per la vita», il tanto atteso quoziente familiare «per bocca degli stessi esponenti del Governo, è destinato per ora a rimanere un sogno. Possiamo affidare il futuro del Paese all’improvvisazione o alla sorte?», domanda Famiglia Cristiana che conclude: «Abbiamo davvero bisogno del partito del buonsenso».

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