I fumatori preferiscono morire piuttosto che essere brutti e grinzosi

Pubblicato il 12 Dicembre 2009 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA

Si legge: “Il fumo uccide”; oppure, “Tenete lontani i bambini dalle sigarette”; o ancora, “Il fumo provoca il cancro”. Sono solo alcuni dei messaggi ‘minatori’ che appaiono sui pacchetti di ‘bionde’, ormai da molti anni anche in Italia. Una campagna permanente contro il vizio più diffuso al mondo, con l’obiettivo di dissuadere i tabagisti dalla loro brutta abitudine, citando ogni tipo di effetto negativo.

C’è però una recente ricerca, condotta da esperti della New York University e dell’università di Basilea, secondo la quale queste frasi finiscono per produrre l’effetto contrario, vale a dire spingere chi li legge ad accendersi una sigaretta, a quanto scrive il Daily Mail.

La soluzione, secondo gli studiosi, dovrebbe essere invece puntare su messaggi che evidenzino i danni legati al proprio aspetto fisico, del tipo: “Il fumo rende la pelle opaca”; oppure, “la sigaretta fa invecchiare precocemente”.

Lo studio, che ha coinvolto 39 studenti fra i 17 e i 41 anni con il vizio del fumo, ed è stato pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology, rivela che, «in generale, quando i fumatori leggono frasi legate alla morte, sviluppano un atteggiamento di ribellione, continuando ad adottare abitudini a rischio».

Si tratta della dimostrazione di una vera e propria teoria psicologica, detta della “gestione del terrore”. E della concretizzazione dell’ipotesi, secondo cui la maggior parte delle persone fuma per mancanza di autostima: l’esperimento ha infatti dimostrato che molti più studenti erano intenzionati a dire addio al pacchetto, dopo aver letto messaggi dissuadenti che puntavano sul proprio aspetto fisico minato dalla sigarette.

“Il fumo rende brutti”, dunque, è stato proclamato dagli scienziati il messaggio migliore da apporre sui pacchetti.