Germania: dieci nazioni dicono no a test e proliferazione nucleare. Italia fuori dai giochi

BERLINO – Dalla Germania al Giappone, passando per Australia e Canada. In totale 10 nazioni, unite nello schierare a Berlino i rispettivi ministri degli esteri per dire “no alla proliferazione nucleare e lavorare insieme nella direzione del disarmo”.

L’Italia, ovviamente, non c’era: non ha il nucleare e non si sa se l’avrà. Ad oggi non è neppure dato sapere se sul tema avrà un nuovo referendum. Quello tecnicamente in programma per il 12 giugno è in odore di rinvio per “eccesso di paura da Giappone”.

Il gruppo dei 10 ha stabilito che è urgente ridurre il “pericolo per l’umanità rappresentata dalla possibilità di utilizzare armi nucleari” e di ottenere risultati tangibili nel cammino verso un mondo libero dalle armi nucleari. La produzione di materiale fissile per armi nucleari, stando a quanto stabilito dai ministri, dovrebbe essere vietato a livello internazionale “per limitare il rischio di futuri corse agli armamenti nucleari e di ridurre il pericolo di attori non statali ricevendo tale materiale nelle loro mani”.

Il Ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha poi aggiunto che il gruppo concorda sul fatto che il trattato internazionale che vieta i test nucleari dovrebbero essere rapidamente adottata da tutti i paesi. Inoltre, per Westerwelle, gli Stati dotati di armi nucleari dovrebbero dimostrare una maggiore trasparenza per quanto riguarda il loro arsenale. Il ministro degli Esteri australiano Kevin Rudd ha lamentato il fatto che un anno dopo l’ultima revisione del trattato di non proliferazione nucleare “si è visto ben poco lavoro pratico svolto.”

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