Giocattoli, dalla Ue appello all’acquisto responsabile per la salute dei bambini

ROMA – I giocattoli non sono solo i doni che arrivano ai bambini, ma un business con un giro d’affari di 25 milioni di euro, che naturalmente, crea gli appetiti di persone senza scrupoli: produttori (in gran parte cinesi) e commercianti che puntano a facili guadagni. Per fra fronte a questo fenomeno, a tutela dei giovani come anche delle imprese e dei commercianti onesti, e’ intervenuta l’Unione europea con un’apposita direttiva presentata oggi a Roma dal vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, e dai vicepresidenti del parlamento europeo, Gianni Pittella e Roberta Angelilli.

La questione e’ tutt’altro che trascurabile visto che i giocattoli contraffatti hanno un costo sociale elevatissimo. In Italia ci sono 70mila infortuni all’anno che riguardano i bambini e il 20% di questi sono connessi ai giocattoli. Basti pensare che ogni anno in Italia muoiono 50 minori per ingestione di oggetti, tant’e’ che la Croce Rossa italiana ha fatto una campagna per informare su come intervenire in caso di occlusione respiratoria, spesso provocata da pezzi di giocattoli.

Tajani ha sottolineato che “solo nel 2010 la Guardia di Finanza ha sequestrato 8,8 milioni di giocattoli pericolosi e 10,3 milioni di pezzi contraffatti”. La stessa Commissione europea, ha proseguito Tajani, “ha recetemente rivisto e aggiornato una vecchia direttiva ormai di vent’anni, assicurando norme piu’ severe e soprattutto al passo con l’evoluzione dei mercati” anche perche’ oggi in Europa “contiamo su un livello di sicurezza dei giocattoli che non ha precedenti e eguali al mondo. Inoltre – ha detto ancora – la Commissione europea resta in prima linea per impedire che veri e propri truffatori immettano sul mercato prodotti di scarsa qualita’, copie e contraffazione. Ma tutto cio’ non e’ sufficiente. Per questo – sono parole di Tajani – ho chiesto anche nel mio appello ai genitori e ai nonni di partecipare attivamente alla lotta alla contraffazione che, nel caso dei giocattoli, riguarda da vicino la salute stessa dei bambini”.

Insomma, come ha sottolineato Tajani, il successo di questa campagna, come anche della direttiva Ue dipende molto dall’apporto della stampa come anche di genitori e nonni che devono prestare attenzione al momento dell’acquisto, verificando il marchio comunitario che garantisce la sicurezza del giocattolo, come anche le raccomandazioni sull’eta’ alla quale e’ destinato il giocattolo: un giocattolo sicuro per un bambino di otto anni, potrebbe essere invece pericoloso per un bambino piu’ piccino.

“Chiediamo ai genitori di aiutarci in questa campagna – ha detto Tajani – non acquistando giochi privi del marchio europeo (Ce) che garantisce a livello europeo la sicurezza dei giocattoli, ma anche controllando l’eta’ consigliata per il giocattolo. Un altro consiglio da seguire – ha proseguito il vicepresidente della Commissione europea – e’ di assistere il bambino quando gioca soprattutto con un nuovo regalo”.
Lo stesso Tajani ha ammesso che “purtroppo nell’Unione europea ci sono molti giocattoli che non rispettano le norme e che spesso arrivano dall’oriente, in particolare dalla Cina. Con questo – ha aggiunto Tajani – non si vuole criminalizzare la produzione cinese che spesso – come nel caso delle industrie europee che producono in Cina – rispettano gli standard europei e sono del tutto lecite”.

Sulla stessa linea la vicepresidente del parlamento europeo, Roberta Angelilli,che ha sottolineato la rilevanza dell’allarme giocattoli per salvaguardare i bambini che rappresentano il 30% della popolazione europea. Secondo la Angelilli bisogna agire nella lotta alla contraffazione, ma serve, comunque, la collaborazione dei genitori affinche’ verifichino il marchio come anche l’eta’ del bambino a cui e’ destinato il giocattolo.
Tajani come la Angelilli hanno poi fatto presente che la normativa comunitaria, destinata in ‘primis’ a tutelare la salute dei bambini, ha un ulteriore scopo di tutela dell’industria europea, che rispetta gli standard di sicurezza, come anche dei commercianti onesti che rispettano le norme rinunciando a guadagni facili.

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