Giornalisti precari: diminuisce il livello di deontologia?

ROMA – E' stato soprattutto l'argomento precariato ad animare il dibattito organizzato in occasione della pubblicazione del volume 'Privacy e giornalismo' dell'Autorita' per la protezione dei dati personali, curato da Mauro Paissan. ''La deontologia e' un lusso che possono avere solo i garantiti e il precariato rischia di abbattere i livelli della responsabilita' deontologica – ha detto il presidente della Fnsi Roberto Natale -. Non capisco poi in che senso il giornalismo abbia bisogno di liberalizzazioni. Il governo Monti deve risolvere i problemi concreti, non quelli immaginari. Serve la legge per l'equo compenso''.

''Le responsabilita' maggiori – ha sostenuto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino – sono a carico di chi ha i gradi sulle spalline, che regola l'informazione a spese di chi guadagna due euro a pezzo e viene chiamato a cercare gli aspetti piu' pruriginosi di una notizia''.

''E' frequente nelle redazioni sentir dire 'io non sono pagato per pensare' – ha replicato il presidente della Fieg e dell'Ansa, Giulio Anselmi -. Le responsabilita' dei direttori sono oggettive e assolute, ma cavarsela dicendo che e' responsabile solo chi ha il grado, oppure giustificare un comportamento con il fatto che si e' pagati poco e' facile e ipocrita. E' una delle posizioni che il sindacato ha sostenuto non facendo il bene della categoria''.

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