Google ha lanciato un nuovo strumento contro la censura: il dispositivo mostra il numero di richieste di dati degli utenti o di rimozione di contenuti ricevute nel corso degli ultimi sei mesi del 2009 da parte dei governi.
In testa alle richieste di rimozione di contenuti c’è il Brasile, con 291. Segue la Germania, con 188, l’India con 142, gli Stati Uniti con 123.L’Italia è settima con 57.
Il Brasile è primo anche per le richieste di dati degli utenti a quota 3663, seguito da Stati Uniti con 3580 e Gran Bretagna con 1166. Sesta l’Italia, con 550.
Nella classifica non compare la Cina, finita più volte nel mirino per la censura su Internet. Sulla mappa, al posto del numero corrispondente appare un punto interrogativo e questa spiegazione: “La Cina considera la richieste di censura segreto di Stato, non possiamo quindi fornire questa informazione al momento”.
“La censura nel mondo sta aumentando, ha dichiarato il vicepresidente David Drummond sul blog aziendale. Oggi 40 governi impongono la rimozione di informazioni su Internet, contro i 4 che lo facevano nel 2002.
Ovviamente non tutte le richieste che ci arrivano dai governi sono illegittime: alcune riguardano la tutela della privacy e dei minori, altre sono utili a scopi investigativi. In generale però noi crediamo che più trasparenza a livello globale contribuisca a ridurre la censura e per questo abbiamo lanciato questo nuovo strumento che contiamo di aggiornare ogni sei mesi”.