GRANDI CITTA’: TRAFFICO, POCO VERDE E SI VIVE MENO

Se desiderate vivere piu’ a lungo, trasferitevi a Firenze, se invece volete poter godere di piu’ aree verdi, andate a vivere a Roma, mentre se volete avere l’aria piu’ pulita, andate a Reggio Calabria. E’ quanto emerge dal rapporto Osserva Salute sulle aree metropolitane 2010 presentato oggi all’Universita’ Cattolica di Roma, che delinea un quadro poco felice della vita nelle grandi citta’. Sono infatti molto trafficate, con poco verde, una mobilita’ pubblica lontana dagli standard delle metropoli europee, molto popolate, ci sono sempre meno giovani e si si muore di piu’.

Tanti anziani: le citta’ invecchiano sempre di piu’, perche’ ci sono sempre meno giovani. La causa principale e’ rappresentata dall’alta denatalita’ delle grandi province rispetto al resto d’Italia. Da questo punto di vista Napoli, con il 7,27% di uomini e 8,26% di donne tra i 65 e 74 anni, e’ la citta’ piu’ giovane, e Trieste la piu’ vecchia con il 13,19% di uomini e il 14,36% di donne in quella fascia d’eta’.

Mamme più vecchie: il tasso di fecondita’ tra il 2001 e 2005 ha visto una lieve ripresa, anche se i valori risultano estremamente bassi (1,311 figli per donna) e inferiori al livello di sostituzione (2 figli per donna), che garantirebbe il ricambio generazionale. Una ripresa imputabile, in parte, all’aumento della fecondita’ delle donne in eta’ avanzata. Le province piu’ feconde risultano Napoli e Palermo, mentre quelle con il tasso di fecondita’ piu’ basso sono Cagliari e Trieste. L’eta’ media cui si partorisce il primo figlio si sposta sempre piu’ in la’ nel tempo: nel 2005 la media nazionale e’ di 31,1 anni, con i picchi elevati di Trieste, Genova e Roma a 32,3 anni, e quelli di Napoli e Catania a 29,6 anni.

Citta’ “letali”: Nelle citta’ si muore di piu’. In quasi tutte le province metropolitane, ad eccezione di Bologna e Firenze, si registrano sia per gli uomini che per le donne, valori superiori del tasso di mortalita’ rispetto alla media nazionale.

Poca-eco compatibilita’: Sono solo due le province metropolitane, Venezia e Bologna, presenti nella classifica dei 111 comuni capoluogo di provincia per attenzione ad acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano. Per quanto riguarda l’eco-compatibilita’ le altre citta’ metropolitane occupano posizioni molto piu’ in basso nella classifica generale, anche se si sono registrati dei miglioramenti a Trieste (5,26%), Catania (3,11%), Milano (3,04%) e Torino (2,72%) con interventi di salvaguardia ambientale e salute pubblica. Sono peggiorate invece Napoli (-2,24%), Messina (-1,34%), Palermo (-1,19%), Firenze (-0,75%) e Bari (-0,73%). – PM10: Le cose non vanno meglio per l’inquinamento atmosferico. Il numero dei giorni in cui si e’ superato il limite di polveri fini nell’aria, seppur calato tra il 2003 e 2008 del 22%, non e’ ancora sufficiente per attestarsi sotto il limite dei 35 giorni di sforamento previsto. In alcune citta’ del Sud e’ aumento enormente, come a Messina (+300%) e Napoli (+187,2%).

Verde urbano: A parte qualche eccezione, gli spazi verdi urbani nelle aree metropolitane sono rimasti gli stessi. Nel 2008 la loro disponibilita’ e’ stata di 93,6 metri quadrati per abitante, rimanendo pressoche’ costante rispetto al 2004. Eccezioni positive sono state Venezia, Catania e Reggio Calabria, che hanno aumentato il loro verde urbano di 8,7, 4,7 e 4,8 mq per abitante, mentre Roma con 131,7m2 e’ prima, ma ha registrato una diminuzione di 8 mq per abitante.

Gestione cookie