I bimbi italiani usano il triplo degli antibiotici rispetto agli inglesi

MILANO, 7 SET – La maggioranza dei bambini italiani e' sana, ma assume in media tre farmaci l'anno per le comuni malattie dell'infanzia. Il 52% assume almeno un antibiotico l'anno, contro il 14% dei bambini inglesi: e' una differenza di tre volte. Ma anche all'interno della stessa Italia la situazione non e' uniforme: in Puglia il 69% dei bambini assume antibiotici, mentre nel Lazio sono 'solo' il 36%.

Sono alcuni dei dati che verranno presentati in un convegno sul tema dei farmaci in eta' pediatrica, organizzato all'Istituto Mario Negri di Milano.

''Anche la nascita – aggiunge Maurizio Bonati, Capo del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile del Mario Negri, che ha organizzato il convegno – e' un evento sempre piu' medicalizzato e sempre meno 'naturale'; i cesarei sono infatti il 38% del totale (24% in Friuli e 62% in Campania): la piu' alta percentuale tra i Paesi europei. La mortalita' nel corso della prima settimana di vita e' 2-3 volte superiore al Sud, ad esempio in Calabria, rispetto al Nord (es. Friuli)''.

''Nel corso dell'ultimo decennio – prosegue l'esperto – poco e' stato fatto per contrastare queste disuguaglianze, che cosi' si sono accentuate. Il nascere e crescere oggi in Italia e' caratterizzato da ampie disuguaglianze territoriali e le condizioni di completo benessere dei bambini e degli adolescenti rimangono largamente inevase. Essere bambino straniero, appartenere ad una famiglia numerosa e povera, essere disabile, vivere al Sud – conclude Bonati – non sono condizioni rare oggi in Italia, e sono le condizioni ad alto rischio di deprivazione sociale e sanitaria per l'infanzia nel nostro Paese''.

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