“L’infanticidio è lecito come l’aborto”: provocazione di due bioeticisti

LONDRA – L’infanticidio dovrebbe essere consentito per le stesse ragioni per cui e’ permesso l’aborto. La provocazione di due ricercatori italiani all’estero, Francesca Minerva e Alberto Giubilini, e’ stata pubblicata dal Journal of Medical Ethics scatenando proteste, minacce agli autori e una difesa da parte del direttore della rivista.

”L’aborto e’ largamente accettato per ragioni che non hanno nulla a che fare con la salute del feto. Dimostrando che, al pari del feto, il neonato non ha lo status morale di una reale persona umana, gli autori sostengono che l’aborto dopo la nascita (cioe’ l’infanticidio) dovrebbe essere permesso in tutti i casi in cui e’ permesso l’aborto, inclusi i casi in cui il neonato non e’ portatore di disabilita”’, si legge nell’abstract che precede l’articolo. Il Journal of Medical Ethics e’ una rivista pubblicata dalla stessa casa editrice del British Medical Journal: il suo direttore, Julian Savulescu, ha difeso la scelta di andare in stampa sostenendo che ”lo scopo non e’ affermare la Verita’ o promuovere qualche legge morale. E’ di presentare opinioni ragionevoli basate su premesse diffusamente accettate”.

Sul Journal of Medical Ethics Giubilini e’ affiliato al dipartimento di filosofia dell’Universita’ di Milano e alla Monash University di Melbourne, mentre la Minerva fa capo al Centre for Applied Philophy and Public Ethics dell’Universita’ di Melbourne e il Centro Uehiro for Practical Ethics di Oxford. I due ricercatori argomentano che ”l’essere ‘umano’ non e’ di per se’ ragione sufficiente per attribuire a qualcuno il diritto alla vita” e affermano che ”sia il feto che il neonato sono certamente esseri umani ma ne’ l’uno ne’ l’altro sono ‘persone’ nel senso di ‘soggetto di un un diritto morale alla vita”’. Minerva e Giubilini ricordano la normativa olandese dove il Protocollo Groningen del 2002 consente di porre fine alla vita di un neonato con prognosi senza speranze attraverso una decisione assunta dai medici e dai genitori e proseguono affermando che ”gli interessi delle persone supera quello delle persone potenziali. Dal momento che le non persone non hanno diritto morale alla vita non c’e’ ragione per proibire gli aborti post-natali”.

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