I Ligresti e il buco da 110 mln: Procura chiede il fallimento per Sinergia e Imco

Pubblicato il 17 Aprile 2012 - 21:38 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – La Procura di Milano muove su Sinergia e Imco, le holding non quotate della famiglia Ligresti. Il pm Luigi Orsi, titolare dell'inchiesta sul gruppo, ha presentato ieri istanza di fallimento per le due societa', gravate da un buco patrimoniale di circa 110 milioni di euro, aggravato dalla necessita' di 50 milioni di liquidita' per proseguire le attivita' da qui al 2014.

La magistratura ritiene che le due societa' si trovino in una situazione di manifesta insolvenza, come dimostra l'incapacita' da diversi mesi di alienare gli asset immobiliari per rientrare dei circa 400 milioni di debiti, oltre che di grave squilibrio patrimoniale visto che gli attivi in portafoglio vengono stimati in 290 milioni.

Un deficit che potrebbe essere anche piu' pesante visto che sul passivo delle holding esistono delle zone d'ombra che potrebbero far emergere ulteriori debiti. Nonostante i due gruppi abbiano sede legale a Roma, la Procura si ritiene competente in virtu' del fatto che la sede effettiva sarebbe a Milano.

L'iniziativa di Orsi, che ha gia' indagato Salvatore Ligresti per ostacolo all'attivita' di vigilanza della Consob e sta valutando un'ampia serie di reati, dalle false comunicazioni sociali all'aggiotaggio, spalanca ora la porta anche all'ipotesi di bancarotta. L'udienza per discutere l'istanza di fallimento, proposta in quanto il piano di risanamento predisposto da Sinergia e Imco non e' stato giudicato realizzabile, dovrebbe tenersi tra circa un mese.

La mossa della Procura arriva mentre Premafin e Fonsai, i gruppi quotati controllati dai Ligresti, stanno negoziando la proposta di salvataggio presentata da Unipol. Alla notizia tutti i titoli sono decollati in Borsa: Fonsai ha chiuso con un balzo del 38,9%, Unipol del 23,7%, la Milano del 17,1% mentre Premafin, dopo una seduta sull'ottovolante, ha perso il 5,85%.

Sul mercato sono circolate opposte interpretazioni sul movimento dei titoli. Alcuni sostenevano che l'euforia del mercato fosse legata all'accelerazione che l'iniziativa della magistratura potrebbe imprimere all'integrazione Unipol-Fonsai, altri affermavano che il boom fosse legato alla possibilita' che l'intervento della Procura possa far saltare un piano poco gradito agli investitori, aprendo nuovi scenari su Fonsai. In realta' l'intervento su Sinergia-Imco si presenta come neutro ai fini del salvataggio di Fonsai.

Anche in caso di fallimento di Sinergia (che detiene il 20% di Premafin), i Ligresti controllerebbero l'assemblea della holding attraverso l'ulteriore 31% detenuto dalle tre societa' lussemburghesi di proprieta' di Jonella, Giulia e Paolo Ligresti.

Oggi intanto sono proseguiti i contatti tra Unipol, Fonsai e Milano Assicurazioni, in vista del cda di giovedi' e venerdi' in cui le due compagnia della famiglia Ligresti dovranno decidere – dopo il si' di ieri di Premafin – se accettare la condizione poste da Bologna (che chiede una quota di almeno il 66,7% del maxi-polo assicurativo che nascera' dalla fusione delle quattro societa') per andare avanti nel progetto di integrazione.

I giochi sono ''aperti'' e l'esito dei cda ''non e' scontato'', hanno riferito in mattinata fonti finanziarie. A ieri permanevano divergenze piuttosto ampie sui concambi, e dunque sui pesi riservati agli azionisti delle due compagnie nell'aggregato post-fusione, a causa di diverse valutazioni sui titoli strutturati e delle riserve di Unipol e sul patrimonio immobiliare della compagnia dei Ligresti. Possibile che per aggirare l'ostacolo i cda deliberino su forchette di concambio piuttosto ampie, in modo da offrire alle parti altro tempo per limare le divisioni.

Unipol intanto ha dato mandato ai propri legali di avviare azioni legali contro Sator e Palladio per le affermazioni ''non veritiere e prive di fondamento'', con cui i due fondi hanno attaccato ieri l'operazione Unipol e con cui, secondo i bolognesi, e' stato fornita ''al mercato un'informazione non corretta, parziale e tendenziosa''.