Sono cinque piccole regole, partorite dalla psicologa Suzanne Phillips che, in un recente studio intitolato Can pets improve our relatioship, ha mostrando come i comportamenti che noi abbiamo con i partner a quattro zampe possano fornire spunti preziosi per migliorare le nostre relazioni di coppia.
L’obiettivo che si prefigge la Dottoressa Philips è quello orientare verso il compagno (o la compagna) le stesse attenzioni che rivolgiamo a Fuffi, a cominciare dal saluto mattutino seguito da coccole. La seconda indicazione, forse più difficile da mettere in atto, è quella di non avere aspettative negative. Al nostro cane non importa se torniamo tardi la sera o se ci mettiamo una gonna troppo corta. Ci amerà come sempre, e noi avremo la libertà di essere noi stessi.
Altrettanto fondamentale è il concetto del perdono: anche se siamo arrabbiati con il gatto perché ha rovinano il nostro tappeto più bello, non gli portiamo rancore per più di mezzora mentre uomini e donne riescono a tenersi il broncio per giorni interni e per motivi ancora più futili. Inoltre, è opportuno sospendere il giudizio. Se il gatto si è rifatto le unghie sulle tende appena comprate e il cane a defecato sul divano bianco mezz’ora prima di una cena importante, non significa che non ci voglia bene.
Ultimo avviso, ma non meno importante: accettarsi così come si è. Vediamo continuamente donne che amano cani simili a topi, gatti spelacchiati e cisposi, criceti che girano sulle ruote e perfino gelidi serpenti e nuragiche tartarughe. Li amano così come sono. Allora perché ai nostri compagni bipedi chiediamo continuamente di cambiare?