ROMA, 3 FEB – Alcuni integratori alimentari di origine vegetale contengono una sostanza tossica in quantita' tale che, come dimostrato da sperimentazioni sugli animali, aumenta i casi di cancro al fegato. La sostanza in questione e' l'alchilbenzene, gia' vietata nell'Unione Europea come aromatizzante per gli alimenti ma non ancora vietata per gli integratori alimentari.
Lo dimostra uno studio pubblicato su Food and Nutrition Sciences, in cui un team di ricercatori dell'universita' di Wageningen, nei Paesi Bassi, e dell'universita' di Milano, ha scoperto che sono in vendita alcuni integratori alimentari vegetali contenenti alchilbenzeni a livelli paragonabili a quelli che aumentano i casi di cancro nei test sperimentali sugli animali.
Nel mirino degli scienziati sono finiti 30 composti di integratori alimentari a base di basilico, finocchio, noce moscata, sassofrasso, cannella o calamo o i loro oli essenziali, e alcuni di questi prodotti contengono livelli relativamente alti di alchilbenzeni o composti del gruppo degli alcaloidi pirrolizidinici. L'uso di questi ultimi e' gia' proibito per i cibi e per gli integratori alimentari vegetali nella maggior parte degli Stati membri dell'Unione, cosi' come e' proibito l'uso di alcuni alchilbenzeni (estragolo, metileugenolo, safrolo o beta-asarone) come sostanze aromatizzanti negli alimenti, ma mancano ancora le norme che stabiliscano limitazioni sulla presenza degli alchilbenzeni negli integratori alimentari.