Israele: Haaretz in mano agli scrittori, problemi su Netanyahu

TEL AVIV – In occasione della 'Settimana del libro', una manifestazione di carattere annuale in Israele, il quotidiano Haaretz ha concesso una giornata di liberta' ai suoi giornalisti e ha mandato in edicola oggi un'edizione straordinaria scritta interamente da scrittori.

Ma l'iniziativa culturale ha avuto uno sviluppo inaspettato quando l'intervista condotta da Etgar Keret con il premier Benyamin Netanyahu (durante la sua breve visita a Roma), in cui il romanziere cercava di comprendere quali fossero oggi le prospettive di pace, e' stata titolata dal giornale: ''Netanyahu: Questo conflitto non e' risolvibile' ''.

L'apertura in prima pagina di Haaretz ha fatto sobbalzare il segretario del governo Zvi Hauser, che era presente al colloquio fra Netanyahu e Keret, e che in un'intervista radio ha cercato di correggere l'impressione pessimistica creata dal giornale.

Hauser ha ammesso che Netanyahu ha pronunciato quelle parole, ma afferma che Keret non ne ha compreso il contesto. Ossia che Netanyahu non ritiene che il conflitto sia essenzialmente di carattere territoriale e che attende piuttosto che la leadership palestinese riconosca Israele come stato del popolo ebraico. Fra i quaranta scrittori che hanno contribuito al numero odierno di Haaretz spiccano i nomi degli israeliani Sami Michael, Haim Beer, Alon Hilu, Orli Castel-Blum e Nathan Zach nonche' di Mario Vargas Llosa e Nicole Krauss.

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