Morbo di Wilson. La casa farmaceutica interrompe la produzione del Pemine, ma l’Aifa garatisce scorte per 15 mesi

Chi soffre di una rara malattia troppo spesso viene lasciato da solo nell’affrontarla. E’ questo il caso di Angela Iaquinta, 25enne della provincia di Crotone, che soffre del Morbo di Wilson, una malattia rara che colpisce 400 persone in Italia, e che navigando su internet ha scoperto che il Pemine, farmaco che le è necessario alla sopravvivenza, non sarà più prodotto dalla Eli Lilly,unica casa farmaceutica produttrice in Italia.

Il corriere della Sera ha accolto l’appello della ragazza, ed ha sollevato il problema a cui l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha risposto prontamente comunicando con la casa farmaceutica, e garantendo ai malati la produzione per altri tre mesi, in modo da coprire l’esigenza dei malati.  L’Agenzia ha poi precisato che il Pemine “è attualmente disponibile per i pazienti che ne fanno uso presso i centri di riferimento e le strutture sanitarie pubbliche che li hanno in cura, e continuerà a esserlo anche in futuro poiché la produzione sarà effettuata dall’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze”.

Il comunicato diramato dall’Agenzia spiega: “L’Aifa, con procedura di urgenza, ha già reso disponibili scorte del farmaco in grado di coprire un periodo di almeno 15 mesi durante il quale saranno trasferite all’Istituto chimico farmaceutico militare le tecnologie di produzione necessarie alla preparazione del medicinale”.

Inoltre l’Aifa ha disposto che le confezioni siano consegnate nelle strutture sanitarie pubbliche che hanno in cura i pazienti e in futuro “la dispensazione avverrà su richiesta del medico curante della struttura di riferimento che indicherà le necessità del singolo paziente, sulla base del suo piano terapeutico. – e aggiunge – pur essendo assolutamente comprensibili le ansie dei pazienti e dei medici che li hanno in cura, non vi è alcun motivo di preoccupazione. Inoltre si sottolinea che l’Aifa non può impedire in alcun modo alle aziende farmaceutiche di cessare la produzione o la commercializzazione di un farmaco o di rinunciare alla autorizzazione all’immissione in commercio, poiché ciò è espressamente previsto dalla normativa, in particolare dal decreto legislativo n. 219 del 2006”

Il Corriere ha consigliato ai malati che ancora non hanno ricevuto le confezioni di Pemine, e che hanno trovato difficoltà nel reperirle, il numero dell’Ufficio qualità dei prodotti, che può essere contattato al numero verde 800.571661 o al numero di fax 06.59784313.

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