Italiane mamme tardive: da 25 a 29 anni in un decennio

Negli ultimi 10 anni l’eta’ media delle donne al primo parto ”e’ passata da 25 a 29 anni” e i motivi sono da ricercarsi, in parte, all’impegno lavorativo ma anche ad un processo di ”superficializzazione” delle donne ”che vivono la gravidanza come un’ansia ad orologeria”.

E’ l’analisi fatta dall’antropologo Paolo Cianconi, nel corso di un convegno dedicato al tema del parto tra le donne straniere, organizzato dall’Ospedale Sandro Pertini di Roma. ”Negli ultimi trent’anni – ha sottolineato Cianconi – abbiamo attraversato la rivoluzione femminile, la fase di infantilizzazione del maschio che ha perso l’attitudine alla costruzione della famiglia e la conseguente perdita del senso della gravidanza da parte della donna”.

Il concetto sembra essere confermato anche dai numeri. Stando al Rapporto sulle nascite nel Lazio del 2008 dell’Agenzia di Sanita’ pubblica, ”le donne con una eta’ al parto superiore a 34 anni rappresentavano nel 1980 circa il 10%, mentre nel 2008 erano il 34% del totale. Contemporaneamente si sono ridotte le nascite da donne sotto i 20 anni, passate dal 5% nel 1982 a 1,4% nel 2008”. Allo stesso tempo, secondo i dati, e’ aumentata la quota di donne che partoriscono il primo figlio a 30 o piu’ anni.

Erano il 17% nel 1984 e sono arrivate al 62% nel 2008. Questo spostamento in avanti dell’eta’, secondo Cianconi, va interpretato come ”un’ansia ad orologeria” che le donne hanno nei confronti della gravidanza, ”come se, ad una certa eta’ scattasse un interruttore che le spinge a procreare, anche senza poter contare su condizioni sociali ideali e legami stabili”.

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