Italiani troppo carnivori: a rischio di disturbi cardiovascolari

BERGAMO, 13 OTT – In Italia si consumano in media 92 chilogrammi procapite di carne all'anno, 1,7 chili alla settimana, più del triplo della quantità consigliata dai nutrizionisti. E' uno dei dati dibattuti durante un 'processo' all'alimento, organizzato nell'aula di Corte d'Assise del tribunale di Bergamo, organizzato da Cesvi e Slow Food nell'ambito di Bergamoscienza. Alla fine la Corte, presieduta da Carlo Casti, governatore di Slow Food Italia, ha assolto l'imputato.

La carne sarebbe anche responsabile di problemi cardiovascolari, di enormi squilibri ambientali (sono necessari 4mila litri d'acqua per una bistecca); sfruttamento dei suoli (oltre il 25% delle foreste dell'America centrale è stato abbattuto dagli anni '60 ad oggi per far posto a mandrie di bovini); sottrazione di grandi quantità di cereali all'alimentazione umana, povertà e fame nei Paesi in via di sviluppo.

Il Cesvi è impegnato in diversi progetti sulla lotta alla malnutrizione e in particolare sulla crisi alimentare in Corno d'Africa che sta colpendo più di 12 milioni di persone.

''Il processo alla carne accende i riflettori su una delle tragedie più assurde del nostro tempo, ovvero la crisi alimentare mondiale – ha spiegato il presidente Giangi Milesi – E in particolare sulla carestia in Corno d'Africa. Ma è anche un modo concreto perché ciascuno di noi impari a fare qualcosa attraverso l'educazione a consumi alimentari più sostenibili".

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