La Lega Nord e il giorno del capro espiatorio

ROMA – La Lega Nord ha celebrato il suo giorno del “capro espiatorio” espellendo dal partito Rosy Mauro e l’ex tesoriere Francesco Belsito… Quali capri espiatori migliori di un tesoriere dimesso a cui addossare tutta la colpa e “la nera-badante”, donna e anche meridionale con un amante che canta “kooly noody”… Non è un caso che Renzo Bossi, quello che forse sembra aver guadagnato di più dalle casse della Lega Nord è rimasto saldamente dentro il partito.

Ricapitolando la questione principale della vicenda, su cui sta indagando la magistratura, è che dei soldi pubblici dati alla Lega come rimborsi elettorali sarebbero stati utilizzati per le spese della famiglia Bossi e del “Cerchio magico”. Soldi per diplomi, lauree, ristrutturazioni, dentisti, rinoplastiche, auto con paletta e sirena, case, spese private…

Se è così come i magistrati sospettano, Belsito fu la parte attiva sì ma di un gioco che giovava altri, ovvero la famiglia Bossi. E da alcune intercettazioni sembra chiaro che non solo i figli di Bossi se ne approfittavano oltremodo e usavano le casse del Carroccio “come un bancomat”, ma anche che lo stesso Senatur sapeva benissimo come la famiglia venisse “omaggiata” dal partito.  Perché allora il Senatur, che si è dimesso da segretario, è stato nominato presidente della Lega e rimasto comunque lì dov’era e il figlio Renzo, dimessosi da consigliere regionale, è stato “graziato” e occupa ancora una carica all’interno della Lega? E’ questa l’immagine della legalità di cui tanto il Carrioccio si è fregiato in questi anni?

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