Lega: spariti altri 200 mila € in diamanti. Indaga anche Corte dei Conti

Umberto Bossi (Lapresse)

MILANO – Da quanto risulta dalle analisi degli inquirenti milanesi che indagano sulle distrazioni di fondi dalla casse della Lega, “mancano all’appello” altri 200 mila euro di diamanti che sarebbero stati acquistati dall’ex tesoriere Belsito con i soldi del Carroccio. Nei giorni scorsi infatti era emerso che gli inquirenti erano “a caccia” di lingotti d’oro per il valore di 200 mila euro e di diamanti per 100 mila euro. Ora si è saputo che l’ex amministratore avrebbe comprato diamanti per un totale di 300 mila euro.

Oltre alla Finanza, anche la Corte dei Conti indaga sui bilanci della Lega Nord. I magistrati contabili hanno aperto un procedimento sui conti del movimento politico. Il procuratore capo della Corte dei Conti della Lombardia, Antonio Caruso, e altri due magistrati hanno fatto visita ai pm di Milano che stanno indagando sull’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, per avviare dei contatti in vista di uno scambio di documenti utili agli accertamenti contabili.

Nelle stesse ore della visita della Guardia di finanza in via Bellerio erano riuniti Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni per discutere delle prossime iniziative della Lega e delle prossime scadenze in vista delle amministrative, tra cui l’organizzazione della raccolta di firme per le leggi di iniziativa popolare sulle pensioni. L’incontro giunge nel giorno delle dimissioni dell’assessore leghista allo sport della Regione Lombardia Monica Rizzi, la cui vicenda è stata discussa stamattina in un incontro tra Calderoli, Maroni e i vertici del Carroccio in Regione Lombardia.

Sull’acquisto dell’oro, le indagini hanno accertato che nel dicembre 2011 i lingotti sono stati comprati con assegni circolari della Lega Nord dalla società 8853 di Pero, alle porte di Milano, e che sarebbero stati consegnati al partito. Per portare a termine l’investimento in diamanti (circa 100mila euro) Belsito ha invece dovuto trasferire i fondi della Lega Nord sui suoi conti personali e poi acquistare le pietre dalla Internmarket Diamond Business. L’operazione di acquisto dei diamanti, infatti, non sarebbe consentita alle persone giuridiche ma soltanto alle persone fisiche. Gli inquirenti, però, si chiedono perché mai un movimento politico abbia sentito la necessità di investire i soldi del finanziamento pubblico in oro e diamanti.

Lunedì pomeriggio il capo della Procura della Corte dei Conti lombarda, Antonio Caruso, si è presentato con altri due magistrati contabili nell’ufficio del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, titolare dell’ inchiesta con al centro l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito assieme ai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini. La “visita”, da quanto si è appreso, serve ai magistrati contabili per prendere “contatti” per un eventuale scambio di carte necessario per il procedimento davanti alla Corte dei Conti. Da quanto si è saputo, la Procura della Corte dei Conti ha aperto un procedimento autonomo rispetto a quello penale e relativo a un presunto danno erariale, partendo dall’ipotesi di truffa ai danni dello Stato contestata dalla Procura di Milano. Secondo le indagini penali, infatti, Belsito “truccando” i bilanci del Carroccio avrebbe fatto ottenere al partito rimborsi elettorali non dovuti che, solo per il 2011, ammontano a circa 18 milioni di euro.

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