Libero e il Riformista nei guai: l’editore Angelucci dovrà restituire i soldi pubblici

Antonio Angelucci

Guai per l’editore di Libero e del Riformista, Antonio Angelucci: secondo l’Autorità garante per le comunicazioni avrebbe attinto a finanziamenti pubblici che non gli spettavano e presto potrebbe essere costretto a pagare una multa da centinaia di migliaia di euro. Senza contare che Libero potrebbe dover restituire contributi pubblici per milioni di euro. La vicenda viene ricostruita da Marco Lillo sul Fatto Quotidiano.

Il 9 febbraio Angelucci si è visto comminare una multa da 108mila euro che a breve potrebbe essere costretto a sborsare. La decisione dell’AgCom colpisce entrambi i quotidiani ma in diversa misura. Entrambi attingono ogni anno al fondo della presidenza del Consiglio dichiarando di appartenere a enti non collegati tra di loro. L’Agcom contesta invece che sia Libero che il Riformista siano riconducibili ad Angelucci.

In particolare Libero dovrà restituire 7,7 milioni di euro incassati nel 2008, non potrà intascare i 6,6 per il 2009 né chiedere il contributo per il 2010. Potrebbe dover dare indietro anche parte dei fondi 2006. Pessima notizia per i direttori Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri che sono entrati nella società con una quota del 10%.

Questa situazione, secondo l’Agcom che ha condotto l’indagine con il Dipartimento editoria della presidenza del Consiglio, si sarebbe creata a partire dal 2006. In quell’anno Angelucci ha acquistato la maggioranza del Riformista da Claudio Velardi, uomo vicino a D’Alema. Da quel momento si è creata l’incompatibilità del finanziamento. Se Libero avesse dichiarato subito di appartenere allo stesso gruppo del Riformista solo questo avrebbe perso il cosntributo. Il fatto di averlo nascosto dovrebbe far perdere il contributo a entrambi i quotidiani.

Ora le conseguenze della decisione dell’Agcom dipenderanno dall’interpretazione che ne darà il Dipartimento per l’editoria.

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