Lotta al fumo in Giappone: raddoppiate le tasse sul tabacco?

TOKYO, 07 SET – La ministra della Salute giapponese, Yoko Komiyama, dichiara guerra al fumo prospettando mega aumenti su tabacco e sigarette, suscitando la dura reazione di Japan Tobacco (Jt), terzo colosso al mondo del settore, e la cautela del governo che interviene e derubrica ''a opinioni personali'' le posizioni dell'ex giornalista della tv pubblica Nhk.

Subito dopo la presentazione del nuovo governo di Yoshihiko Noda, avvenuta a inizio mese, Komiyama ha chiarito che avrebbe lavorato per aumentare le tasse sulle sigarette fin quasi al raddoppio dei prezzi attuali, non pensando al maggior gettito al fine della ricostruzione post sisma/tsunami dell'11 marzo, ma per ''la salute dei fumatori'', anche in considerazione che il Giappone e' uno dei pochi Paesi avanzati dove il fumo non e' vietato nei locali pubblici.

Pur nel quadro di una riforma complessiva del sistema fiscale da attuare nel 2012, il piano del neo ministro era di procedere al rialzo del pacchetto di 100 yen all'anno (quasi un euro), al costo finale di 700 yen (quasi 7 euro), per scoraggiare il fumo.

L'ultimo governo, presieduto da Naoto Kan, ha rialzato le imposte a ottobre 2010 di 3,5 yen a sigaretta, parte di aumenti record dei prezzi (il 40%), col pacchetto piu' popolare salito di colpo da 300 a 410 yen (fino a quasi 4 euro). Dura la reazione di Japan Tobacco, che controlla oltre il due terzo del mercato nipponico: la vendita della quota del governo nella compagnia, intorno al 50%, e' una ''scelta migliore'', ha ribattuto Yasuyuki Tanaka, vice presidente senior della societa'.

''Il governo – ha continuato Tanaka in un commento affidato ai media locali – puo' assicurarsi quasi 1.700 miliardi di yen (15 miliardi di euro, pari al primo extrabudget post terremoto, ndr) se vendesse tutta la sua quota''. L'inasprimento fiscale comporterebbe ''solo un temporaneo maggiore gettito'', in vista della ''accelerazione del calo dei volumi delle vendite''.

Il capo di gabinetto Osamu Fujimura ha minimizzato il caso, sottolineando che ''il ministro della Salute ha espresso la sua opinione personale. Abbiamo bisogno di deliberare la questione in sedi adeguate, come la Commissione tributaria''.

Il ministro delle finanze Jun Azumi ha osservato che le tasse sul tabacco non ''sono un modo equilibrato di fare le cose''. La ragione e' semplice: ipotizzare l'inasprimento fiscale significa 'ammazzare' il valore della partecipazione del governo in Japan Tobacco, la cui vendita, anche in parte, e' un'opzione per finanziare la ricostruzione nel nordest del Paese.

Gestione cookie