ROMA – I farmaci Lucentis e Avastin curano entrambi le patologie dell’occhio. Uno costa 1700 euro a fiala, l’altro 25 euro. Uno è on-label, quindi distribuito (e pagato) dal Sistema sanitario nazionale. L’altro è off- label, dunque fuorilegge in Italia perché usato al di fuori delle indicazioni autorizzate dal Ministero della salute, ma ugualmente efficace. La vera differenza tra i due farmaci è il costo che grava sui malati e sulla spesa pubblica, di cui il Ministero è perfettamente a conoscenza.
Il Lucentis, distribuito dalla casa farmaceutica Novartis, e l’Avastin, della Roche hanno due principi attivi differenti, ma entrambi curano con efficacia la degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica e le malattie vascolari dell’occhio che insorgono specialmente con l’aumento della vita media e che sono decisamente invalidanti.
Il National Eye Institute il 28 aprile 2011 ha segnalato che tra i due farmaci non vi sono differenze, anzi che il più economico Avastin ha gli stessi effetti. E’ allora lecito chiedersi perché il Ministero della salute non si decida a rendere l’Avastin un on-label, così da creare un effettivo risparmio sia per il Sistema sanitario nazionale che per i pazienti che necessitano del trattamento.
Domanda più che lecita da porre al Ministero, che data la profonda crisi in cui versa la sanità italiana, è stato costretto a far pagare l’aumento da 2 a 24 euro del farmaco salvavita benzilpenicillina, di cui non esistono equivalenti in circolazione. Se un alternativa esiste allora perché usare il Lucentis che a parità di spesa in un anno cura un solo occhio quando l’Avastin ne cura ben 60?