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Macelleria mediatica, macelleria sociale: da Berlusconi a Draghi a Bertolaso, il maestro e gli allievi

di admin |2 Giugno 2010 20:12

Berlusconi e Bertolaso. Berlusconi ha sempre una marcia in più

La nuova parola d’ordine è macelleria. Genio della comunicazione, Silvio Berlusconi ha estratto dal cilindro questa definizione per dare un calcio basso a Giulio Tremonti, che sul piano sociale a dire il vero non è parso molto aggressivo, ma tanto bastava a Berlusconi per prendere le distanze e buttare le braccia al collo degli odiati sindacati.

Quando uno deve recuperare 28 miliardi di euro, c’è poco da fare: per molto meno, quasi vent’anni fa, Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi fecero un tale can can che l’Italia entrò in una recessione che quasi costò la ghirba all’allora povero e indebitatissimo Berlusconi, costringendolo a “scendere in campo”, come incautamente coniarono i direttori dei Tg Rai dell’epoca, nominati dai “professori” della sinistra, caduti nella trappola dell’imprenditore demiurgo.

Il ricordo di quella macelleria gli deve avere lasciato brutte cicatrici.

Macelleria: la parola, usata fuori dal suo significato proprio, quello che fa sognare succulente bistecche o più dietetiche fettine, ha un suono cattivo, dà un po’ i brividi e Berlusconi, l’ha usato con cognizione di causa.

Lui è il padre dell’urlo in diretta a cornetta mozzata, come una amante furiosa che non lascia replica, è un sistema che ha messo a punto negli anni, cominciò per dare sulla voce a Scalfari, lo ha fatto martedì sera a Ballarò con sublime maestria, urlando la sua “verità” senza che nessuno avesse poi il tempo di ricordargli quel che è rimasto scolpito nella memoria, virtuale ma inesorabile, di Google.

Macelleria: dà i brividi, dà il senso del sangue che scorre, dei corpi maciullati e Berlusconi, demagogo senza pudore, bugiardo senza ritegno quando promette di ridurre le tasse e dà poi la colpa agli altri quando non lo fa, l’ha inventata bella.

Poco stupore, quindi, se il governatore della Banca d’Italia, esce da un lungo e opportuno silenzio, dopo mesi di puntuale controcanto anti berlusconiano, passa al consenso, ma per distinguersi scopre l’evasione fiscale usando quello stesso termine: macelleria sociale.

Nessuno stupore nemmeno quando lo imita anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che negli ultimi tempi ha girato il suo delirio di onnipotenza (Caro Balducci, ricorda che qui comando io e decido tutto io! Gli americani sono degli incapaci! Italiani, a me!) in mania di persecuzione (Chi attacca me vuole distruggere la protezione civile).

Bertolaso ha detto: “Non voglio dire il nome di chi mi ha prestato l’appartamento, per non esporlo alla macelleria mediatica!”.

Capito?

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