Michelle Obama fa campagna per l’allattamento al seno

Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 08:03 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON – «Voglio lasciare dietro di me qualcosa affinché in futuro si possa dire: “Grazia al tempo trascorso qui da lei, questa cosa è cambiata”». A parlare è Michelle Obama, la first lady americana, impegnata da mesi in una battaglia politica e mediatica contro l’obesità infantile (negli Stati Uniti una vera e propria “epidemia” che colpisce un bambino su tre). « Let’s move » è il nome dato dalla prima donna afro-americana al programma che concretizzerà i suoi sforzi: una miscela molto concreta di sostegni finanziari diretti alle madri e di rimozioni degli ostacoli, professionali e logistici, che impediscono o intralciano l’allattamento.

Il tema dell’allattamento non è nuovo per Michelle, che ha già parlato in pubblico della sua esperienza personale con Sasha, la figlia più piccola. Tuttavia, per quanto banale, il soggetto può essere sensibile e, fanno sapere dalla Casa Bianca, Michelle non adopererà la sua posizione per chiedere direttamente alle donne di allattare al seno. « L’allattamento al seno è una scelta personale per ogni dona – dice Kristina Schake, responsabile della comunicazione di Michelle – Noi stiamo cercando di rendere la vita più facile per quelle che fanno questa scelta ».

In occasione del primo anniversario del lancio della campagna “Let’s move”, Michelle Obama, circondata da giornalisti della carta stampata, ha spiegato uno degli angoli della strategia: « Vogliamo concentrarci sui punti importanti nella vita di un bambino. Quello che stiamo imparando è che gli interventi precoci sono la chiave del problema. Dunque l’allattamento. I bambini che sono allattati più a lungo hanno una minore tendenza all’obesità ». E la first lady continua con la strategia da adottare : « Vogliamo andare nei negli asili, nei reparti consacrati ai bambini, e chiedere che tipo di merenda mangiano. Vogliamo avere queste conversazioni ad un primo livello. Ma questo sono solo alcune delle cose che vedrete ».

Secondo le statistiche, il tasso di allattamento è particolarmente basso tra le madri afro-americane, se comparate ad altri gruppi etnici. Michelle Obama è particolarmente sensibile a questo dato e alla riunione dei parlamentari afroamericani ha dichiarato : « Poiché è importante prevenire l’obesità in una fase precoce, stiamo anche lavorando per promuovere l’allattamento al seno, specialmente tra la comunità nera, dove il 40% dei bambini non sono allattati, nemmeno nelle prime settimane di vita ». Una delle ragioni di questa mancanza risiede, secondo l’analisi di “Let’s move”, nella pratica, frequente negli ospedali, di dare immediatamente ai neonati latte in polvere, rendendo più difficile per la donna l’inizio dell’allattamento.

Nel frattempo, l’influsso di Michelle si sente anche al di là nel suo personale impegno. Tra le importanti misure che stanno cambiando la sanità pubblica negli Stati Uniti, troviamo diverse leggi che offrono un supporto, finanziario e di consulenza, alle madri che scelgono l’allattamento naturale. E’particolarmente importante un provvedimento che si trova nel pacchetto della Health Care Reform, l’epocale riforma sanitaria firmata da Barack Obama. Quando la legge sarà implementata, molti datori di lavoro saranno obbligati a fornire alle madri un tempo di pausa ed un luogo adatto (non un bagno) per far allattare i bambini delle impiegate durante il primo anno di vita. La principale ragione che spinge una madre a rinunciare all’allattamento è infatti la mancanza di spazi adeguati, e di pause concordate, nei loro luoghi di lavoro.