Milano islamica? Ma il cognome Moratti viene da “moro”…

MILANO – Prima che esca dalla scena politica, speriamo definitivamente, vorrei fare notare alcuni dettagli su Letizia Moratti, la ormai ex sindaco di Milano. Sarò forse un po’ pedante e potrei anche giustificare l’accusa “Vile, tu uccidi…” e quel che segue, ma tanto in campagna elettorale a darsi la zappa sui piedi ci ha pensato da sola.

Una persona che di cognome, sia pure da maritata e non da nubile, si chiama Moratti non può certo gridare al pericolo islamico, come ha invece fatto la ormai poco lieta Letizia per spaventare i milanesi e convincerli a votare lei anziché quel Giuliano Pisapia dipinto quasi come l’Attila anzi il Saladino meneghino.

Probabilmente il cognome Moratti deriva infatti, come i consimili cognomi Moro, Moretti, Morucci, Morazzoni, Morini, dall’avere avuto almeno un avo “moro”, cioè nero o scuro di pelle perché africano o più spesso “saraceno”, in ogni caso islamico e arrivato in Italia con la conquista araba della Sicilia o dagli insediamenti dei pirati saraceni tra Costa azzurra e Riviera di ponente. Gli arabi, che non erano poi così numerosi, nella loro quasi inarrestabile marcia in occidente ingaggiavano forze dove capitava e il nord dell’Africa era una miniera inesauribile. Senza dimenticare immigrazioni meno cruente, seguendo le rotte commerciali che, per fare un esempio, hanno fatto la fortuna per esempio di Venezia e delle varie “repubbliche marinare” italiane. Il protagonista dell’Otello di Shakespeare, il Moro, era presumibilmente un arabo e comunque un musulmano anche lui.

Insomma, Letizia Moratti, nata Brichetto Arnaboldi, è la felice consorte di un discendente di un islamico, o musulmano che dir si voglia, arrivato in Italia qualche secolo fa, e quindi non si capisce perché sia così schizzinosa e terrorizzante in fatto di musulmani a Milano. Per non menzionare il fatto che a Milano abbia regnato a suo tempo il famoso Lodovico il Moro.

E ancora: l’Italia ha avuto o non avuto un duce che di cognome si chiamava Mussolini, parola che deriva dalla città di Mossul o dal fatto che qualche avo del duce commerciava in quel tipo di stoffe che si chiamano ancora oggi “musolina”, che comunque sempre da Mossul deriva perché lì l’hanno inventata. E Mossul non si trova né in Padania né in Italia, bensì a 360 chilometri a nord di Baghdad.

Come se non bastasse, i musulmani in Africa gli regalarono una bella spada e il titolo, accettato con entusiasmo, di Protettore dell’Islam. Perché tanta puzza sotto al naso dunque da parte della nostra destra contro i musulmani? Mistero.

Ultima banale osservazione su Silvio Berlusconi: un milanesone come lui, da una “Milano islamica”, dovuta ovviamente a Pisapia, avrebbe tutto da guadagnare. Infatti, quando il Cavaliere islamizzato passasse a miglior vita, trasloco che prima o poi tocca a tutti, e che gli aururiamo avvenga il più tardi possibile, non troverebbe forse ad attenderlo in paradiso ben 70 meravigliose vergini?

(Pino Nicotri)

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