Morosini, Juan: "Si gioca troppo? Sì, ma non dipende da questo"

ROMA – ''Sono molto dispiaciuto e triste per quello che e' successo a Morosini. Sono state immagini forti. Vedere cose di questo genere a un atleta, a un giocatore, che per tutti e' sinonimo di salute…ma non voglio adesso aggiungere altro perche' dobbiamo aspettare tutte le analisi''. Queste le parole del difensore della Roma, Juan, sulla scomparsa del centrocampista del Livorno, Piermario Morosini, morto sabato sul campo del Pescara.

Il giocatore brasiliano, che in carriera ha giocato in Brasile, Germania e Italia, si e' soffermato anche sul sistema dei controlli: ''Sono accurati dappertutto. In Germania, dopo il primo anno, ho fatto un'analisi da cui e' venuto fuori un problemino e mi hanno fermato per un mese – ricorda Juan a margine della consegna del premio 'L'Etica nello sport 2012' presso la sede della Provincia di Roma -. Penso che su questo aspetto non dobbiamo incriminare nessuno perche' i controlli sono sempre stati fatti. Purtroppo sono cose che succedono, adesso e' capitato in Italia, ma non penso dipenda dalla mancanza dei controlli''. E Juan non se la sente nemmeno di accusare la fitta programmazione del calcio professionistico: ''E' vero che si gioca tanto, si viaggia molto, e ci sono sempre partite con molta pressione. Ma non posso dire che per questo succedono queste cose''.

Per Juan intanto si avvicina il ritorno in campo dopo la lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale accusata durante il derby contro la Lazio dei primi di marzo. ''Prima di rientrare devo vedere come risponde il ginocchio – spiega il brasiliano -, per ora sta andando tutto bene, ho ripreso a correre e voglio recuperare il piu' in fretta possibile per tornare in squadra''. ''Le voci di un mio trasferimento al Flamengo? Io penso solo a curarmi e a rientrare, non ho mai detto a nessuno di voler andare via dalla Roma – conclude Juan -. Le speculazioni sono normali nel mondo del calcio, ma in questo momento non c'e' nulla di vero''.

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