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Napoli, focus degli ematologi italiani sui farmaci biologici

di Lorenzo Briotti |18 Ottobre 2011 12:52

NAPOLI – Al via il 43esimo congresso nazionale della Società italiana di ematologia (Sie). Fino al 19 ottobre incontri e dibattiti sulla lotta alle leucemie e alle altre patologie oncoematologiche, con duemila partecipanti e 150 relatori provenienti da tutto il mondo. L’apertura è affidata a Sergio Amadori, con una lectio magistralis su “Terapia della leucemia mieloide acuta: stiamo facendo progressi?”. Grazie ai farmaci biologici, la sopravvivenza dei soggetti affetti da tale patologia ha raggiunto valori superiori all’80 per cento per la leucemia linfatica acuta del bambino e per talune forme di leucemia dell’adulto.

“Le malattie ematologiche sono la sfida più impegnativa per la ricerca scientifica in campo medico”, sottolinea Fabrizio Pane, direttore del dipartimento di ematologia del policlinico dell’università di Napoli “Federico II” e presidente della Sie. Nei paesi sviluppati dell’Occidente l’incidenza dei tumori del sangue come linfomi e leucemie si è raddoppiata negli ultimi 25 anni, arrivando a a circa 200mila decessi l’anno. Con il progredire di settori della farmacogenomica e della farmacoproteomica è stato promosso lo sviluppo di un numero sempre più ampio di farmaci biologici, e attualmente ve sono in commercio nel mondo 150, mentre oltre 400 sono in fase di sviluppo clinico. Grazie ad essi la percentuale di sopravvivenza, ha aggiunto Pane, ha raggiunto valori superiori del 60% per i linfomi non Hodgkin, specialmente nelle forme aggressive.

Anche in patologie neoplastiche difficilmente guaribili come il mieloma multiplo, la qualità di vita è decisamente migliorata e il tempo di sopravvivenza quasi raddoppiato in pochi anni. Il meeting sarà soprattutto un momento di bilancio su quello che in soli dieci anni è riuscita a fare la ricerca di settore. “Dagli accurati studi di laboratorio – conclude Pane – l’ematologia è riuscita a dirottare nella pratica clinica, cioè al letto del paziente, risultati concreti, e dalla mancanza di ogni speranza si è arrivati al raddoppio delle aspettative di vita per tanti bambini colpiti da leucemia linfatica acuta, o per pazienti affetti da leucemia mieloide cronica o da mieloma, malattie che oggi sono fronteggiate e sconfitte nella quasi totalità dei casi”.

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