ROMA – Nuove importanti proprietà antitumorali di un farmaco sperimentale sono state scoperte dalle equipe guidate da due ricercatori italiani dell'Istituto di Candiolo, i professori Alberto Bardelli, direttore del Laboratorio di Genetica Molecolare, e Federico Bussolino, Direttore Scientifico della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.
I test preliminari dello studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista dell'Accademia delle Scienze americana.
In collaborazione con l'Università di Torino e del Piemonte Orientale, i ricercatori di Candiolo hanno dimostrato che l'utilizzo di una terapia che utilizza un bersaglio molecolare, già autorizzata negli Usa ma non ancora disponibile in Europa e in Italia, e' in grado di intervenire non solo sulla cellula tumorale, ma indirettamente anche sul microambiente che la circonda, generando pertanto una doppia modalita' terapeutica per bloccarne la proliferazione.
I ricercatori hanno evidenziato che il farmaco (utilizzato nei test finora nella cura dei melanomi) non solo agisce sulla cellula tumorale bloccandone la crescita ma ha anche un effetto inatteso sul sistema vascolare del tumore. Grazie a queste proprieta' la sostanza puo' facilitare l'arrivo di altri farmaci al tumore, consentendo di ridurre le dosi di chemioterapici utilizzati nel trattamento.
''Questa scoperta – sottolineano ancora Bardelli e Bussolino – rivoluziona le prospettive delle attuali terapie che mirano a bloccare la crescita dei vasi del sangue che alimentano i tumori (antiangiogeniche) dimostrando che è possibile intervenire sull'angiogenesi tumorale non solo inibendola, ma anche cambiando e migliorando le caratteristiche funzionali del sistema vascolare del tumore''.